Il periodo delle ferie è terminato e si torna a parlare della manovra 2025, dove il primo a parlare è il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha discusso su due tipologie di meccanismi: l’estensione della flat tax ai lavoratori autonomi e a superare la Riforma Fornero.

Oltre a quanto sostenuto da Lega Nord, anche gli altri due partiti politici italiani stanno intervenendo e ipotizzando sulle misure prese in causa. Forza Italia che vuol ritoccare gli assegni minimi pensionistici, e Fratelli di Italia che vorrebbe ottenere dei nuovi sgravi fiscali da applicare al ceto medio.



Manovra 2025: le soluzioni fiscali e il piano del Governo

Il quadro della manovra 2025 è ancora poco chiara. Attualmente quel che si sa è che il taglio del cuneo fiscale possa diventare strutturale. Ad oggi possono godere degli sgravi Irpef e del taglio i lavoratori con redditi fino a 35.000€.

Le reali certezze però le avremo a settembre, quando si avrà la sicurezza sulle risorse finanziarie disponibili (quando si avrà il gettito sull’Ires relativamente agli utili delle aziende del 2023 e dell’acconto e saldo dei lavoratori autonomi).



Il compito del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sarà quello di colmare il deficit economico e farlo in modo strutturale (presentando l’aggiornamento del documento di economia e finanza entro il 20 settembre).

Il fabbisogno finanziario

Per poter confermare le precedenti misure e introdurle nella Manovra 2025 l’Ufficio Parlamentare di Bilancio riferisce che occorrono almeno 18 miliardi di euro, facendo riferimento alle esenzioni del Canone Rai, del taglio del cuneo Zes e gli sgravi sui premi aziendali.

Un’attenzione al Tesoretto

Per attuare la manovra 2025 devono essere trovate nuove risorse finanziarie. Al momento Giorgetti ha sviluppato un buon metodo di lavoro tale da riuscire ad accantonare gran parte delle entrate fiscali derivanti utili sulle assicurazioni, sulle banche e sulle aziende energetiche.



Tuttavia le difficoltà esistono, e lo dimostrano anche le compensazioni dei crediti al 110% e il gettito che si ricaverà dal concordato preventivo biennale (dato che è una nuova misura occorre attendere l’esito di riuscita).