VERTICE DI MAGGIORANZA DOPO LE ORE 18: CHI PARTECIPA E DI COSA SI PARLERÀ A PALAZZO CHIGI

Si terrà dopo le ore 18 a Palazzo Chigi l’atteso vertice di maggioranza del Governo Meloni per decidere quale direzione far prendere ai 220 emendamenti “segnalati” dai rispettivi partiti del Centrodestra in merito al prossimo approdo della Manovra 2025 in Parlamento: dopo le tensioni con magistratura e sindacati, dopo l’altalena degli ultimi risultati alle Regionali (bene a sorpresa in Liguria, scontata sconfitta in Emilia Romagna e deludente ko in Umbria) e sopratutto in vista di una Manovra di Bilancio che dovrà trovare il via libera di Camera e Senato dopo il “via libera” sostanziale dell’UE, ecco che al tavolo di questa sera i temi sono già piuttosto “carichi”.



Presente oltre alla Premier Giorgia Meloni (leader FdI) anche il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, così come i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini (leader di Forza Italia e Lega) e il fondatore di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Il tema chiave è appunto la discussione sui 220 emendamenti “super segnalati” dai partiti tra i tanti presentati nelle scorse settimane: Fratelli d’Italia ha lanciato in queste ore un’ultima proposta sull’eliminazione dei tetti ai contratti a termine aperti nelle PA con il PNRR, superando così il limite del 20% fissato su quelli a tempo indeterminato. È proprio sul tema fiscale che si rivolgono la maggio rparte delle richieste di FdI, Lega, Forza Italia e Noi Moderati-Udc: come ha anticipato il viceministro dell’Economia Leo, si cercherà di tagliare ulteriormente le tasse Irpef al ceto medio portando l’aliquota al 33% ai redditi fino a 60mila euro.



I 220 EMENDAMENTI ALLA MANOVRA 2024, L’AUTONOMIA E IL POST-FITTO: TUTTI I TEMI

Secondo quanto presentato da Tajani e Forza Italia in questi giorni circa la Manovra 2025 – al centro del vertice del Governo Meloni questa sera – fa proprio seguito al tema del taglio tasse sul ceto medio: la Legge di Bilancio va migliorata con riduzione Irpef fino a 50-60 mila euro, considerando le possibili entrate del concordato preventivo riaperto fino al 12 dicembre prossimo. Esenzione per la Rai dalla web tax e in particolare tassazione digitale da mantenere solo per i giganti Big-Tech e non per le altre testate giornalistiche online, così come riduzione di 20 euro del canone Rai proposto dalla Lega andrebbe bloccato, spiegano da Forza Italia in quanto graverebbe per 430 milioni di euro sulle casse dello Stato.



In casa Lega invece si spinge per un’ulteriore allargamento della Flat Tax (spesa da 300 milioni) con l’ipotesi di un tetto massimo fino a 50 mila euro per i lavoratori dipendenti: anche per il Carroccio l’idea di ridurre le tasse del ceto medio va sospinta e migliorata ulteriormente, con costo di 2,5 miliardi di euro iniziale che potrebbero poi tramutarsi in un buon “volano” per l’economia italiana nel prossimo biennio. Al tavolo del vertice di Governo si parlerà – riportano le fonti del “Corriere della Sera” – si dovrebbe poi parlare anche dalla rateizzazione degli acconti Irpef da 300 milioni, i fondi per la Metro C di Roma in vista del Giubileo, così come nuovi stanziamenti per il Ponte di Messina da circa 2 miliardi di euro. Dalla Lega si valutano gli emendamenti sull’aliquota alle criptovalute da abbassare fino al 28% (dal 42% inizialmente previsto dalla maggioranza, ndr). In casa Noi Moderati permane la proposta sulle scuole paritarie, dopo che gli stop ad altri emendamenti di FdI e Lega hanno fatto convergere le risorse sulla proposta a firma Cesa sul voucher scuola fino a 2mila euro per le famiglie con ISEE sotto i 40mila euro (dedicato ovviamente per sostenere la spesa nelle scuole paritarie convenzionate).

Non strettamente sulla Manovra ma pur sempre tema caldo che sarà affrontato dal vertice del Governo Meloni a Palazzo Chigi, i leader della maggioranza si confronteranno sulla recente decisione della Consulta sull’Autonomia differenziata e sui vari correttivi che dovranno essere presentati (e in quale forma, se con un Decreto nuovo che con eventuali emendamenti in Parlamento. In aggiunta, il Governo deve elaborare come riorganizzare il ruolo importante che rivestiva Raffaele Fitto prima di essere nominato vicepresidente esecutivo della Commissione Europea: raggiunta da “Affari Italiani” è la stessa Presidente Meloni a ritenere la nomina di Fitto in Europa un grande onore e privilegio, ma non per questo verrebbe meno l’impianto di sviluppo e completamento del pacchetto PNRR.