Per la manovra 2025 gli obiettivi sono chiari e specifici: aiutare il ceto medio, estendere gli aiuti anche alle donne lavoratrici come autonome e rafforzare l’assegno unico. Come ci ricorda il ministro Giancarlo Giorgetti «una vera e propria sfida per il welfare visto che siamo in piena emergenza demografica».
La lotta alla denatalità è una vera e propria priorità. Ma per farla diventare realtà (come le altre misure) è indispensabile reperire le giuste risorse finanziarie. La prossima Legge di Bilancio potrebbe contenere delle novità più ricche per una platea di beneficiari più ampia.
Manovra 2025: tra sconti e deduzioni
La prossima manovra 2025 dovrebbe contenere sia delle misure che vadano a soddisfare i nuclei familiari più numerosi e con minor capacità reddituale, ma anche le aziende e i lavoratori autonomi (oltre che lasciare uno spazio anche per i pensionati).
Sconto in busta paga
Anche nel 2025 – come nella Legge di Bilancio 2024 – è confermato il taglio del cuneo fiscale per chi percepisce redditi entro un massimo di 35.000€. Per i dipendenti con redditi lordi inferiori a 25.000€ viene tagliato il 6%, per chi percepisce tra i 25.000€ e i 35.000€ il taglio è al 7%.
Tra le intenzioni del Governo vi è la proroga dell’Irpef a tre aliquote anche per il 2025. Inoltre, vi è la possibilità di ridurre l’aliquota dal 35% al 33%. Per questa misura occorrerebbero 2 miliardi di euro.
Deduzioni fiscali
In manovra 2025 non va sottovalutata neanche la possibilità di favorire le imprese. Ad esempio, aziende e liberi professionisti che decidono di assumere con un contratto regolare e a tempo indeterminato, deducendo la quota del costo del lavoro fino al 120%.
E ancora vi è la possibilità di dedurre la quota del costo di lavoro fino al 130% (sgravi aumentati e destinati per donne e giovani che hanno goduto del Reddito di Cittadinanza).
Infine, anche le tasse sui premi aziendali andrebbero ridotte: passando dall’attuale 10% fino al 5%.