Si fanno sempre più stretti i tempi per definire e chiudere la Manovra 2025 – che attende il Governo al varco di fine ottobre – ma sembra esserci ancora una buona incertezza sulle misure che verranno confermate, estese o cancellate: il problema principale per la maggioranza FdI-Lega-FI non è tanto trovare idee efficaci, quanto finanziarle con conti pubblici che pagano (e continueranno a pagare ancora per un po’) ancora il prezzo del famoso – o famigerato – Superbonus 110% che ha concluso la sua breve e costosissima parentesi.



Nonostante le difficoltà di chiudere la Manovra 2025 – comunque – alcuni contenuti sono già stati messi in campo come l’ormai imprescindibile taglio del cuneo fiscale per tutti i lavoratori che hanno redditi inferiori ai 35mila euro, così come vedremo anche la riconferma del taglio delle aliquote Irpef sempre a beneficio della fascia economica più ‘debole’; mentre sono tracollate alcune delle bandierine che avevamo visto rilanciare da vari esponenti della maggioranza nel corso degli ultimi mesi di lavori.



Nella Manovra 2025 potrebbero – ma per ora nulla di certo – non trovare spazio il promesso intervento Irpef sul ceto medio (che include a grandi linee la fascia reddituale tra i 35 e i 60 mila euro) e neppure la Quota 41 sulle pensioni promossa dal leader leghista Matteo Salvini: quest’ultima – comunque – rimane in ballo e se non sarà portata a termine nella prossima legislatura troverà quasi certamente (fondi permettendo) nella prossima.

Alcune delle più importanti novità della Manovra 2025: dal bonus mamma per le partite iva fino alle detrazioni per le famiglie numerose

Nel frattempo, tra incertezze e modifiche emergono anche possibili novità sulla Manovra 2025 a partire – rimanendo nell’appena citato tema delle pensioni – da sostanziali modifiche alla Quota 103 con un’ipotetica finestra di uscita prolungata; il tutto mentre pochi giorni fa il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo intende estendere l’uscita dell’impiego pubblico fino ai 70 anni per i dipendenti che ne fanno richiesta e la collega del dicastero lavorativo Marina Calderone ha ipotizzato di trattenere il Tfr sui fondi pensione con il principio del ‘silenzio assenso’ (ovvero: chi non lo desidera dovrà farne espressa richiesta).



Importante anche l’idea di inserire in Manovra 2025 un’estensione del cosiddetto bonus mamma che finirebbe a beneficio anche delle lavoratici autonome con partita iva, oltre che – questa riconfermata dalla scorsa legislatura – per le dipendenti del privato; così come su spinta del ministro Giancarlo Giorgetti si potrebbe trovare uno spazio di manovra per inserire nuove detrazioni fiscali a beneficio delle famiglie più numerose “anche a costo – cita il Sole 24 Ore – di eliminare o modificare alcune detrazioni alle persone che non hanno figli”.