Arrivano a 91 gli articoli che compongono la nuova legge di Bilancio. Nella prima bozza dell’articolato c’è la conferma del taglio del cuneo con proroga per tutto il 2024, inoltre ci sono i macro capitoli su sanità, pensioni, famiglia, revisione della spesa e pubblica amministrazione. Per quanto riguarda il Fondo per far fronte ad esigenze indifferibili, usato per finanziare le modifiche approvate nel corso dell’esame parlamentare della legge di bilancio (il cosiddetto tesoretto), sono previsti 200 milioni in due anni, nel 2024 e 2025. Nella Manovra, stando a quanto anticipato dall’Ansa, c’è l’adeguamento pieno all’inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo, sotto cioè 2mila euro circa, al 90% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo, e al 22% per quelle sopra 10 volte il minimo, pari a circa 5mila euro al mese. Inoltre, c’è lo sgravio contributivo al 100% fino ad un massimo di 3mila euro annui, senza limiti di reddito, per tutte le lavoratrici madri a esclusione del “lavoro domestico”. Lo sconto sui contributi per la parte a carico del lavoratore dipendente è legato al numero di figli: per le mamme con due figli dura fino ai 10 anni del bimbo più piccolo, per chi ne ha tre lo sconto sui contributi dura più a lungo, fino ai 18 anni del figlio più piccolo.



Aumenterà il costo di latte in polvere e preparazione per l’alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, perché passano dall’Iva al 5% al 10%. Invece, è stato congelato per altri sei mesi, fino al termine di giugno, plastic e sugar tax. Le due tasse dovrebbero partire dall’1 luglio 2024, salvo ulteriori interventi. Aumenta il bonus per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati, ma solo per i secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in nuclei con già un minore under 10 e un tetto Isee di massimo 40mila euro. Sale a 2.100 euro l’incremento introdotto nel 2020 che ha innalzato da 1.500 euro a un massimo di 3.000 euro l’attuale beneficio.



BONUS LAVORATORI TURISMO, FRINGE BENEFIT E TAGLIO CANONE RAI

Torna il bonus per il lavoro notturno e festivo per i lavoratori del turismo, compresi gli stabilimenti termali: lo riceveranno per il primo semestre del 2024. Si tratta di un «trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde» corrisposte per il lavoro notturno e prestazioni di lavoro straordinario effettuato nei giorni festivi. Ma la misura si applica a chi non ha reddito superiore a 40mila euro nel periodo d’imposta 2023. L’obiettivo di questa misura, che detassa il lavoro notturno e festivo per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere, è quello di «garantire la stabilità occupazionale e di sopperire all’eccezionale mancanza di offerta di lavoro del settore turistico, ricettivo e termale». Capitolo fringe benefit, per il 2024 la soglia di esenzione fiscale viene portata da 258 euro a 1.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti e a 2.000 euro per quelli con figli fiscalmente a carico, «compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati». Come evidenziato dall’Ansa, vengono favoriti indistintamente tutti i lavoratori, ma si ridimensiona anche l’incremento deciso con il decreto del primo maggio che, per i lavoratori con figli, ha portato il tetto esentasse a 3mila euro. La nuova legge di Bilancio conferma poi, anche per il 2024, la detassazione dei premi di risultato: l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività, entro il limite di 3mila euro, scende al 5%. Trova conferma il taglio del canone Rai, che scende a 70 euro nel 2024. Invece, in vista del Giubileo 2025, i comuni capoluogo di provincia, le unioni di comuni le località turistiche e le città d’arte potranno aumentare l’importo dell’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, fino a 2 euro per notte di soggiorno. Il relativo gettito resta nella loro disponibilità per essere destinato a finanziare gli interventi connessi agli eventi del Giubileo.



LE MISURE IN MANOVRA SU SANITA’ E SIGARETTE

Per quanto riguarda la sanità, sono confermati tre miliardi per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi dal 2026. Ci sono 250 milioni in due anni per consentire l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), nello specifico 50 milioni per il 2024 e 200 milioni dal 2025. Confermato l’aumento di spesa di 250 milioni per il 2025 e 350 milioni dal 2026 per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale. Aggiornato il tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie dai privati per garantire le prestazioni dei Livelli essenziali di assistenza (Lea): in Manovra è previsto un incremento di spesa dell’1% per il 2024, del 3% per il 2025 e del 4% per il 2026. Aumenta la tariffa oraria fino a 60 euro lordi per infermieri e personale del comparto sanità, fino a 100 euro per i medici del Servizio sanitario nazionale per le prestazioni aggiuntive destinate a fronteggiare la carenza di personale sanitario, a ridurre le liste d’attesa e il ricorso alle esternalizzazioni.

Invece, 8 miliardi in due anni per la tornata 2022-2024 di rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione (3 miliardi per il 2024, 5 miliardi per il 2025). Inoltre, dal primo gennaio 2024 l’anticipo da erogare è incrementato di 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale ed è scomputato per il personale a tempo indeterminato che lo ha già percepito nel 2023. Aumentano le tasse sulle sigarette, tra 10 e 12 centesimi a pacchetto nel 2024. Ritoccata anche la tassazione sul tabacco riscaldato: cresce di un ulteriore punto nel 2026 rispetto a quanto già previsto. Aumento di circa 10 centesimi anche sul tabacco riscaldato. Sale la tassazione su quello trinciato, circa 30 centesimi per busta. Incrementi annuali, invece, sulle sigarette elettroniche: 1% annuo, sia per i liquidi con nicotina, sia per quelli senza nicotina, nel 2025 e nel 2026.

DEDICATA A TE, SPENDING REVIEW E CINEMA

Il governo destina nuove risorse alla carta “Dedicata a te”, rifinanziato nel 2024 con 600 milioni di euro. Inoltre, è incrementato di 15 milioni di euro il Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti. Stando a quanto riportato dall’Ansa, 200 milioni di euro nel 2024 serviranno a finanziare il fondo per l’accoglienza dei migranti che sostiene anche i comuni coinvolti e a favore dei minori non accompagnati. Lo stanziamento nel 2025 sale a 300 milioni, invece per l’anno successivo le risorse sono pari di nuovo a 200 milioni. Spending review da 600 milioni per Comuni e Regioni, chiamate ad un taglio di 350 milioni l’anno (tranne su diritti sociali e salute), di 200 milioni l’anno per i sindaci, di 50 milioni per le province.

In Manovra anche una misura che consente alla Zecca di coniare monete per collezionisti fino a 1.000 euro e di estendere la realizzazione di carte valori anche al formato digitale. Cambia la tax credit per il cinema: è al 40% la percentuale di spesa su cui applicare l’agevolazione per le opere cinematografiche, ma l’aliquota può scendere. Multa da 10 a 50mila euro per le dichiarazioni infedeli per i soggetti che certificano i costi su cui viene applicata la tax credit del 40% per il cinema. Tra le novità il cambiamento di regime fiscale degli affitti brevi, con l’aumento della cedolare secca e della ritenuta d’acconto per i canoni di locazione, che passano dal 21% al 26%.

COSA PREVEDE MANOVRA SU PENSIONI

Corposo il capitolo pensioni nella nuova legge di Bilancio del governo Meloni. Ad esempio, sale l’importo minimo per anticipo della pensione. Chi ha iniziato a versare contributi dal 1996 vede aumentare l’importo minimo maturato necessario per poter accedere alla pensione tre anni prima dell’età di vecchiaia. La soglia, a fronte di almeno 20 anni di contributi versati, sale da 2,8 a 3,3 volte l’assegno sociale. Quindi, tenendo conto dei valori riferiti al 2023, da 1.409 euro a 1.660. Non c’è, invece, il limite di 1,5 volte l’assegno sociale per l’accesso alla pensione a 67 anni una volta raggiunti i 20 anni di contributi. Quindi, basterà avere raggiunto l’importo dell’assegno sociale (503,27 euro nel 2023). La bozza della Manovra riporta l’anticipo a fine 2024 del periodo in cui non sono previsti adeguamenti alla speranza di vita, quindi dal 2025 potrebbero non bastare più 42 anni e 10 mesi di contributi oltre ai tre mesi di finestra mobile per l’accesso alla pensione anticipata indipendentemente dall’età (41 e 10 mesi per le donne).

Ape sociale resta per il 2024: l’autorizzazione di spesa aumenta di 85 milioni per il 2024, di 168 milioni per il 2025, di 127 milioni per il 2026. Dunque, non dovrebbero aumentare gli anni necessari per accedere a tale strumento. Arriva, invece, Quota 104 “penalizzata” per andare in pensione in anticipo, con almeno 63 anni di età (erano 62 nel 2023) e 41 anni di contributi. Prevista una riduzione dell’importo relativo alla quota retributiva legato all’età di uscita. Ma viene allungata la durata delle finestre, cioè il tempo di attesa per avere la pensione una volta raggiunti i requisiti, da 3 a 6 mesi per il settore privato e da 6 a 9 mesi per il settore pubblico. Opzione donna resta anche nel 2024, ma purché le donne con 35 anni di contributi entro il 2023 abbiano compiuto 61 anni, requisito ridotto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due. L’importo della pensione sarà ricalcolato interamente con il metodo contributivo. Stando a quanto riportato dall’Ansa, permangono le restrizioni previste nel 2023 (bisogna essere disoccupate, care giver o con una invalidità almeno del 74%) e la finestra mobile di un anno per le dipendenti e 18 mesi per le autonome una volta raggiunti i requisiti per ottenere l’assegno.