Il Consiglio dei ministri martedì sera ha approvato la Legge di bilancio, che in altri tempi avremmo più banalmente chiamato “Finanziaria”, per il 2025. L’Esecutivo tende subito a precisare che le scelte compiute sono da leggere all’interno del nuovo quadro di regole europee e del contesto economico, negativamente influenzato dall’incertezza globale connessa alla prosecuzione del conflitto russo-ucraino e al peggioramento della crisi in Medio Oriente.



Le misure contenute nella “Manovra” si concentrano, così, su alcuni assi portanti quali la riduzione della pressione fiscale e il sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Sono previste, inoltre, risorse dedicate per il rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione, per il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale e per sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità.



In particolare nel nostro Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Si confermano, inoltre, la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nelle Zone economiche speciali (le Zes) e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Oltre alla conferma dei “fringe benefit“, ossia quei “compensi” erogati in forma non monetaria, consistenti nella messa a disposizione di beni e/o servizi a favore dei lavoratori, per tutti gli aventi diritto.



Nello specifico gli importi agevolati vengono maggiorati per i nuovi assunti che accettino di trasferire la propria residenza di oltre 100 chilometri. Tra le misure fiscali si conferma, quindi, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori.

Sono confermate e, si sostiene, potenziate, le misure, a sostegno delle famiglie e della “conciliazione” famiglia-lavoro, sui congedi parentali. Viene, infatti, introdotta anche una “Carta per i nuovi nati” che riconoscerà 1.000 euro ai genitori con Isee entro i 40 mila euro. La manovra rafforza poi il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido.

Il Governo mette, inoltre, in campo le risorse necessarie a finanziare le procedure di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al triennio 2025-2027 e conferma le misure destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, decidono  di rimanere a lavoro.

Fin qui, potremmo dire, abbiamo i titoli. Per capire meglio la portata delle misure sarà, tuttavia, necessario leggere bene i testi, magari con la relazione di accompagnamento, e le implicazioni sul quadro esistente. Sarà poi importante capire i tempi, spesso biblici, con cui verranno definiti le decine di decreti attuativi, intese istituzionali e circolari vari senza cui, troppo spesso, anche i migliori propositi sono rimasti, almeno in passato, solo lettere morte.

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