Massimo Mantellini vuole chiudere i lombardi in Lombardia: frase decisamente infelice, arrivando da uno scrittore che è membro della task force voluta dal Governo Conte contro l’odio in rete. Non c’è che dire, come modalità per istigare l’odio in rete non c’è niente di meglio che un messaggio di questo tipo su Twitter: “La dico piano: chiudiamo i lombardi in Lombardia. Almeno quest’estate”.
Mantellini l’avra anche detto piano, ma sui social il tono non conta, bensì le parole che si scrivono, e questa frase rischia di non fare altro se non esasperare tensioni già fortissime tra la Lombardia e il governo centrale. Ma forse il problema principale non è nemmeno la politica: così si esasperano gli animi della gente, chi in Lombardia si sente discriminato e chi nel resto d’Italia finisce per avere paura dei lombardi potenziali untori di un nuovo contagio da Coronavirus, nonostante i numeri siano in calo ormai da molte settimane – certo, tutto è in proporzione e dunque la Lombardia resta la Regione più colpita.
Le storie da ricordare sarebbero altre, in una commissione contro l’odio: ad esempio quelle di turisti lombardi che chiedono ad albergatori di altre Regioni se li accoglieranno, con timore e anche un po’ di vergogna; e questi albergatori rispondono di sì, che li accoglieranno a braccia aperte. Ecco, di questo ci sarebbe bisogno: poi arriva uno scrittore, che pure dunque dovrebbe avere un minimo di sensibilità (o cercava pubblicità?), e tutto rischia di andare a rotoli.
MASSIMO MANTELLINI: “CHIUDIAMO I LOMBARDI IN LOMBARDIA”
Ci tocca così dare conto anche della inevitabile polemica politica che si è aperta a causa deel’infelice frase di Massimo Mantellini su Twitter, con la Lega naturtalmente in primo piano nella contestazione, come ai bei tempi che furono della Lega Lombarda, con toni appunto degni dell’epoca di Umberto Bossi più che del “nazionalista” Matteo Salvini, che ha comunque risposto per le rime a Mantellini, naturalmente a sua volta su Twitter: “Parla l’esperto ‘intellettuale’ scelto dal governo per la task force contro l’ODIO IN RETE. Ma vi rendete conto? Disgustoso“.
L’assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Davide Caparini, risponde per le rime a Mantellini e con i numeri provoca a sua volta, evocando una chiusura anche fiscale: “Ottima idea! Rilancio: insieme ai lombardi non facciamo più uscire dalla Lombardia anche i 56 miliardi delle loro tasse che generosamente contribuiscono alla ricchezza del Paese”.
Pensate a un Mantellini che si penta della propria frase a dir poco infelice e chieda scusa alla gente di Lombardia? Certo che no, anzi nella replica sembra ancora più convinto: “Due cose interessanti mi pare escano dai commenti del mio tweet precedente. La prima è che mi pare ci sia moltissima tensione in giro. Più del solito. La seconda che esiste un riflesso automatico per cui se tu parli di salute molti rispondono parlando di soldi“. Comunque la si pensi, una cosa è certa: se l’obiettivo è evitare l’odio e abbassare la tensione di cui parla egli stesso, lo scrittore ha contribuito a renderlo molto più difficile da raggiungere.