Fino a questo momento, tutti i genitori di figli maggiorenni non autosufficienti, sono stati obbligati a mantenerli. Se vogliamo è una prassi italiana che trova fondamento in una base giuridica che, recentemente, la giurisprudenza sta però interpretando diversamente, soprattutto dopo le ultime sentenze della Corte di Cassazione. Vediamo infatti in quali casi i genitori non sono più obbligati a sostenere economicamente i figli, benché disoccupati, qualora abbiano raggiunto la maggiore età.



Mantenimento del figlio disoccupato: quando è obbligatorio sostenere economicamente i figli maggiorenni?

Il sostegno economico al figlio maggiorenne disoccupato è ormai una prassi sostenuta anche dal diritto di famiglia: l’obbligo al sostentamento e alla reciproca assistenza È infatti un presupposto fondamentale. Ma la giurisprudenza cambia anche in base alle necessità e al sentimento popolare e infatti, in alcuni casi, passare dall’assistenzialismo alla dipendenza dai genitori, il passo è breve. In effetti sostenere un figlio adulto e in grado di lavorare ma non ancora autosufficiente, potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata addirittura per la sua formazione. In questo senso si è orientata anche la giurisprudenza che si è espressa in merito ad un figlio maggiorenne che chiedeva il sostentamento dai genitori.



In linea di massima, se un figlio è appena maggiorenne ha diritto al sostentamento, ma se aumenta l’età di quest’ultimo si riducono inevitabilmente le probabilità di vedersi confermare l’assegno dal giudice. Infatti la giurisprudenza sostiene che sul figlio grava l’onere di rendersi autonomo dai genitori, questo comporta che debba accontentarsi necessariamente di quello che offre il mercato.

La Cassazione ha più volte confermato che, una volta raggiunta la soglia dei 30 anni, lo stato di disoccupazione derivi da una sorta di inerzia del giovane. E ciò legittima la scelta del giudice di eliminare il mantenimento da parte dei genitori.



Questa scelta viene tanto più sostenuta se il giovane ha deciso di abbandonare gli studi prima dei 30 anni senza aver ricercato un lavoro. Diverso è il caso in cui il giovane prosegue gli studi anche dopo i 30 anni, pur mettendoci tempi biblici. In questo senso la giurisprudenza si è espressa a sostegno dei figli ultra trentenni e che ancora necessitano del mantenimento genitoriale.

Mantenimento del figlio disoccupato: quando il figlio maggiorenne è “obbligato” a mantenersi da solo

Secondo la Cassazione, una volta che il figlio è riuscito ad ottenere un’occupazione, perde definitivamente ogni diritto al mantenimento anche se detta occupazione dovesse venire meno dopo poco tempo.

Dunque per la Cassazione non è necessario avere necessariamente un indipendenza economica per non essere sostenuti dai genitori, ma basta semplicemente aver già ottenuto un affrancamento di una qualche posizione lavorativa per aver determinato, da parte del figlio, la volontà di non essere più mantenuto mediante l’assegno alimentare. Ciò legittima il giudice a non riconfermare detto mantenimento, ma disegna una nuova rotta giurisprudenziale, sicuramente molto più rigida rispetto al passato.

Tutto ciò segue il principio giurisprudenziale secondo cui, se i genitori hanno l’obbligo di mantenere i figli e provvedere a loro sostentamento, i figli hanno l’obbligo di affrancarsi dalla famiglia.

Nel caso specifico di Campobasso, la sentenza del 27 aprile 2023, per restare in tema, ha revocato l’assegno di mantenimento a favore della figlia del ricorrente che era sia laureata che specializzata con uno stipendio di 1.100 euro.

La sentenza rievoca l’orientamento giurisprudenziale in tema di mantenimento del figlio maggiorenne, citando l’ordinanza della Cassazione civile del 14 agosto 2020, numero 17183, secondo cui non è imprescindibile una situazione di indipendenza economica reale, ma è sufficiente che si siano create le condizioni per tale conseguimento affinché il genitore possa sostenere il figlio.