Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas di Milano, è preoccupato. Le riaperture decise dal governo sono arrivate a suo dire troppo presto. Lo ha spiegato in un’intervista concessa a La Stampa: “Condivido i rischi sulla riapertura delle scuole, mentre sul resto sono preoccupato: ci sono ancora troppi contagiati e pochi vaccinati. È vero che i ragazzi possono essere vettori di infezione, ma hanno meno problemi di salute e per loro ha senso rischiare“. Secondo Mantovani, insomma, “serve cautela” e “bisogna studiare con attenzione il caso di successo del Regno Unito, che ha riaperto dopo lockdown, vaccinazione di massa e test a tappeto. Là si realizzano oltre un milione di tamponi al giorno ed è possibile ordinarli a casa gratis con l’obbligo di comunicarne il risultato, senza contare il monitoraggio di scuole e uffici“.



Mantovani: “Stop obbligo mascherine Israele? Serve cautela”

Alberto Mantovani guarda con favore all’introduzione di un “passaporto d’immunità” per muoversi, così come all’idea di “isole, treni e aerei Covid-free“. Tuttavia, a detta dell’esperto, “bisogna essere consapevoli che non si tratterebbe di una licenza di libertà assoluta“. L’immunologo ha anche commentato la decisione, come quella israeliana, di eliminare le mascherine: passi come questo, ha detto, “meriterebbero cautela” poiché “non siamo ancora del tutto sicuri che le vaccinazioni blocchino la trasmissione del virus oltre allo sviluppo della malattia. E in ogni caso nessun vaccino protegge al cento per cento. Negli anziani e negli immunodepressi i vaccini sono meno efficaci e per questo è importante continuare a osservare le misure di sicurezza“. Dubbi permangono anche sulla durata dell’immunità e sull’efficacia dei vaccini su nuove varianti: “È probabile che sarà necessario [rivaccinarci tutti l’anno prossimo] per allungare l’immunità data dai vaccini e per proteggerci dalle varianti“.

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