E’ morto nella sua abitazione di Parigi, città in cui viveva da molti anni, la leggenda del jazz Manu Dibango. Aveva 89 anni, era nato nel Camerun allora colonia francese, e nonostante l’età le cause sono state imputate a infezione da coronavirus. Lo ha reso noto il suo agente dicendo che è deceduto in un ospedale della capitale francese. Sassofonista inventore di una particolarissima e originale miscela di jazz e funk, soprannominato “Papy Grove” che traeva i suoi ritmi dalle musiche del suo paese, Dibango era diventato celebre nel mondo nel 1972 con il brano Soul Makossa, che anticipava la cosiddetta world music diventata di moda oltre un decennio dopo.
LA CAUSA CONTOR MICHAEL JACKSON
Il pezzo faceva parte di un 45 giri dove sul lato A Dibango aveva inciso appositamente l’inno per la nazionale di calcio camerunese per i mondiali di calcio del 1974. Soul Makossa ebbe particolarmente successo negli Stati Uniti dove divenne un successo nelle piste da ballo delle prime discoteche. Manu Dibango ha collaborato con i massimi nomi del jazz come Fela Kuti, Herbie Hancock, Bill Laswell, Bernie Worrell, l’ensemble sudafricano Ladysmith Black Mambazo, Sly and Robbie, Eliades Ochoa. Nei primi anni 80 si rese protagonista di un caso che fece scalpore denunciando Michael Jackson per plagio di un pezzo compreso nel suo megasuccesso l’album Thriller. Si raggiunse un accordo con una compensazione economica da parte del cantante americano.