Manuel Agnelli, nel corso di una intervista concessa a Il Fatto Quotidiano, ha parlato della sua carriera da rockstar, che lo ha anche portato a vivere delle esperienze poco piacevoli: “Un’invasata voleva strapparmi il p*ne e portarselo a casa”, questa una delle più curiose vicende avvenute sul palco. L’episodio si ricollega anche al “furto” di un microfono. “Tutto nasce dal mio vezzo di swingarlo come un lazo. Agli esordi il microfono girava, partiva e non tornava indietro. Capii che dovevo assicurarlo con lo scotch. Ma anche lì riuscivano a impossessarsene. Provai con il diving, per poco non ci rimisi l’apparato urogenitale”.
I rischi della fama, così li definisce. A comprenderlo d’altronde sono anche le star di oggi. È il caso di Blanco, palpeggiato. “Per lui è stata una toccatina pop. Io fui ghermito lì, non era una bella sensazione”, ha scherzato l’ex giudice di X Factor. Un tempo, invece, a Jimmy Hendrix facevano i calchi. “Resta da capire come facesse a rimanere in posizione”.
Manuel Agnelli: “Invasata tentò di strapparmi il p*ne”. La gioventù
Gli eventi spiacevoli nella vita di Manuel Agnelli, tuttavia, non riguardano esclusivamente la sua carriera musicale. Anche la gioventù, come raccontato a Il Fatto Quotidiano, ha dei lati oscuri. “Fui arrestato. In seconda liceo. Gli organizzatori del corteo erano convinti che se avessero messo in testa noi ‘quintini’, la polizia non sarebbe intervenuta”. In realtà, ovviamente, non fu così e a farne le spese fu proprio il cantante.
“Due sberle me le diedero. Non andavano di certo per il sottile”, ha ricordato. A distanza di diversi anni, però, ha compreso che d’altronde gli fecero anche bene. “Sulle forze dell’ordine ho posizioni pasoliniane. Lavorano in una situazione terrificante. Quando ce la prendiamo con loro, guardiamo il canarino senza accorgerci dell’aquila che sta per mangiarci il cuore”, ha concluso.