Sono passati poco più di cinque anni dal tragico incidente che ha coinvolto Manuel Bortuzzo, giovanissima promessa del nuoto olimpionico che – improvvisamente e per ragioni che non sono del tutto chiare – si è visto strappare da davanti agli occhi il sogno di una vita; e la sua tragica storia ha assunto i contorni della redenzione e della rivincita, con il suo ritorno in vasca e il nuovo sogno delle Paralimpiadi. Un lungo viaggio – sicuramente difficile – che Manuel Bortuzzo ha deciso di mettere nero su bianco in un nuovo libro (‘Soli nella tempesta‘ edito da Rizzoli e già disponibile in tutte le librerie) e in una lunga intervista rilasciata proprio in questi giorni per il quotidiano Avvenire.



Partendo proprio da quel tragico sparo che ha distrutto (solo in parte) il suo sogno, ricorda che – oltre al dolore – “appena uscito dall’ospedale” ha dovuto fare i conti con la scoperta che ad attenderlo non c’era “nessun risarcimento per il danno subito” e così si trovò costretto “ad accettare [la] proposta economica della Rai” per il programma ‘ItaliaSì!’. Una delusione che si è trasformata – e qui torniamo alla rivincita – in una vera e propria opportunità perché Manuel Bortuzzo oggi racconta che al fianco di Coruzzi ha scoperto “che il mondo della televisione mi piace“, tanto che in un futuro si immagina alla guida di una trasmissione “che parli a tutti, usando la disabilità come sfondo per comunicare cose semplici e dare risposte (..) a chi ne ha bisogno”.



Manuel Bortuzzo: “Ho superato la disabilità imparando ad accettarmi”

Ma tornando a quella che è a tutti gli effetti la sua vita – ovviamente il nuoto – Manuel Bortuzzo non può che ringraziare anche Mediaset per averlo accolto nella casa del Grande Fratello assieme ad Aldo Montano: “È entrato – racconta ad Avvenire – nella mia vita in un momento di incertezza e di grandi ripensamenti” e proprio grazie a lui – “alla sua passione e i racconti dei trionfi e delle sconfitte” – è riuscito a riaccendere “la fiamma che era in me” facendogli capire che il nuoto era e sarebbe stata, sempre, la sua strada. “Il mio obiettivo principale – spiega ancora Manuel Bortuzzo immaginando l’imprevedibile futuro – è andare a Parigi per divertirmi e continuare a provare questa sensazione di benessere che mi danno gli allenamenti e la voglia di migliorarmi”, pur puntando “alle Paralimpiadi“.



Proprio grazie al “nuoto paralimpico” – infatti – il futuro campione che già oggi rivendica “il record italiano dei 50 e 100 a rana” spiega di aver “imparato ad avere molte più attenzioni per il mio corpo, riesco ad ascoltarlo e a capire come può rispondere a certi stress”; e – forse soprattutto – ha imparato ad accettare la sua condizione. “Io”, conclude Manuel Bortuzzo, “a partire dal nuovo ora so che per stare bene con se stessi serve fare ciò che amiamo e farlo sempre al 100% delle proprie possibilità”.