Il docufilm Ultima Gara ha riacceso i riflettori sulla storia di Manuel Bortuzzo e quel tremendo incidente che ha cambiato la sua vita. Il giovane triestino, in un’intervista rilasciata a Che Tempo che Fa da Fabio Fazio, ha raccontato di essere vivo per pura casualità. Infatti se il proiettile lo avesse colpito appena dodici millimetri più in basso avrebbe avuto pochi secondi di vita. A raccontarlo è proprio l’ex atleta, che in un libro (“Rinascere. L’anno in cui ho ricominciato a vincere”) ha voluto condividere coi lettori la sua esperienza. “Per 12 millimetri sono qua“, ha detto nella sua ospitata in Rai. “Rileggendo questo libro mi sono accorto che non sono cambiato, sono rimasto quello che ero prima. La prima volta in cui sono tornato in piscina è stato molto forte. Era quella la mia paura più grande”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



Manuel Bortuzzo protagonista in Ultima Gara

Manuel Bortuzzo domani sera sarà protagonista di Ultima Gara insieme a Raoul Bova e a quelli che lui stesso ha definito i suoi miti in un’intervista al Corriere ovvero Filippo Magnini, Massimiliano Rosolino e Emiliano Brambilla. Il film è arrivato quando Manuel Bortuzzo era ancora alle prese con tutto quello che gli è successo, quello sparo, quell’incidente che ha cambiato la sua vita. All’epoca era ancora in ospedale quando gli hanno comunicato che Raoul Bova avrebbe voluto parlare con lui ed è proprio in quel momento che ha saputo del progetto Ultima Gara: “Me ne ha parlato così e poi mi ha detto: pensaci. Ma io gli ho dato subito il mio sì: quando mi sarebbe ricapitato di fare un film assieme a lui”. Sono passati due anni dalle riprese e adesso Manuel Bortuzzo è cambiato da allora, più positivo e meno stravolto. Nel film ha fatto vedere il dolore, la fatica e si è sentito libero ma poi ammette: “Oggi mi sento una persona un po’ diversa. Lì ero nel pieno dello sconvolgimento per quello che mi era successo. Ora sono cambiato, per fortuna in meglio. Il peggio è passato”.



Manuel Bortuzzo “Non si è mai preparati al dolore”

Nella stessa intervista al Corriere, il nuotatore ammette di aver fatto esperienze che non sarebbero state possibili altrimenti e che alcune cose non gli sarebbero mai capitate se non fosse stato per l’incidente partendo proprio da quella forza che forse non sapeva di avere. Manuel Bortuzzo ammette: “Nel tempo ho realizzato che sono solo capace di essere debole. E che così, in effetti, ti dimostri forte. Se conosci la debolezza la sai affrontare e ti puoi riscattare. Altrimenti vivi dando tante cose per scontato e nemmeno provi a vincere delle sfide”. Il film per lui è stato una terapia  e adesso anche il pubblico avrà modo di vederlo.

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