La storia vera di Manuel Bortuzzo racconta il drammatico agguato vissuto dall’ex atleta nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019. Il ragazzo fu colpito da un’arma da fuoco e pagò un conto salatissimo restando paralizzato per una lesione al midollo. Una coppia di giovani confessò di averlo colpito per sbaglio ed entrambi furono condannati a sedici anni di carcere, per poi ricevere una riduzione a quattordici anni e otto mesi. Oggi Manuel Bortuzzo sta ancora proseguendo il suo percorso di riabilitazione e spera di poter tornare a camminare. Una speranza condivisa con migliaia di persone, che inevitabilmente hanno preso a cuore la sua storia. Questa sera su Canale 5 va in onda il docufilm Ultima Gara, con Raoul Bova che regala una lezione di vita al pubblico, ripercorrendo le tappe del classe 1999. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



L’incidente Manuel Bortuzzo che gli ha cambiato la vita

Ha sconvolto l’Italia la storia di Manuel Bortuzzo, il classe 1999 originario di Trieste, che ha visto la sua vita stravolta da un secondo all’altro, per il semplice fatto di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Era la notte tra il 2 e il 3 febbraio quando Bortuzzo, allora ventenne nuotatore dalla grandi speranze, fuori insieme alla fidanzata Martina, venne colpito da colpi di pistola nella zona dell’Axa, tra l’Eur e Ostiana. Trasportato d’urgenza in ospedale, Manuel ebbe salva la vita, ma non l’esistenza di prima: subì infatti una lesione midollare e rimase paralizzato alle gambe. Ad essere stroncata, dunque, è anche la carriera da nuotatore di Bortuzzo. Il 9 ottobre 2019, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due giovani imputati di tentato duplice omicidio aggravato dai futili motivi, sono stati condannati a 16 anni di carcere.



Manuel Bortuzzo, perché era una promessa del nuoto

Al dramma umano della paralisi subita da Manuel Bortuzzo si è aggiunta molto presto la consapevolezza che il triestino non era un atleta qualunque, ma forse un campione mancato. Il giovane era infatti un prospetto di mezzofondista molto molto interessante. Ne è la conferma il fatto che Bortuzzo fosse solito allenarsi, nonostante la giovane età, con campioni già affermati del calibro di Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti, sotto la guida del tecnico federale Stefano Morini.

Ad occuparsi della crescita di Manuel Bortuzzo, però, come sottolineato dal sito Sportal, era soprattutto l’assistente Christian Galenda, che lo ha allenato anche al centro sportivo delle Fiamme Gialle di Castelporziano, “quartier generale dopo che la passione per il nuoto aveva spinto Manuel a lasciare il Veneto (pur essendo di Trieste era cresciuto a Treviso) per allenarsi a Ostia”. Cresciuto nel Team Veneto e tesserato per la società Aurelia Nuoto di Roma, Manuel Bortuzzo si stava specializzando nei 400 metri e nei 1500 metri, che intendeva nuotare ai campionati assoluti, dopo una stagione condizionata dalla mononucleosi. Insomma, la capacità di coprire distanze così diverse, andando se vogliamo dal nuovo Rosolino al nuovo Paltrinieri, la dice lunga sul talento del ragazzo.