La difesa di Manuel Foffo ha depositato il ricorso in Cassazione contro la condanna a 30 anni per l’omicidio di Luca Varani. Si punta all’incapacità di intendere e volere. La Suprema Corte dovrà quindi valutare se è stato giusto non considerare le perizie di parte. Non si sarebbe reso conto di quello che faceva, perché a causa di un disturbo psichiatrico e due polimorfismi cerebrali non proverebbe vergogna e rabbia. La rabbia invece non manca al padre di Luca Varani, il giovane torturato per ore e ucciso. «Questo è il regalo che ci hanno fatto. Era tutto studiato il piano: trovare qualcuno per fargli del male. Gli hanno tagliato la gola per non farlo gridare, lo hanno sfregiato. L’ho visto io mio figlio morto», ha dichiarato l’uomo ai microfoni de “La Vita in Diretta”. Ma l’uomo contesta anche il fatto che non sia stata riconosciuta la premeditazione dell’omicidio: «Così lui può usufruire di premi? Merita l’ergastolo, non 30 anni. Io ho il pena fine mai, un dolore incredibile». (agg. di Silvana Palazzo)



RICORSO MANUEL FOFFO IN CASSAZIONE

Manuel Foffo, condannato a 30 anni di carcere per l’omicidio di Luca Varani, si gioca l’ultima carta: punta tutto sull’incapacità di intendere e volere nel ricorso presentato alla Corte di Cassazione. Ora il suo legale punta sulle perizie che non sarebbero state valutate dalla Corte d’Appello. Gli specialisti avevano stabilito che Foffo non capiva cosa stesse facendo, altrimenti non lo avrebbe fatto. Quindi ha partecipato al delitto non essendo in grado di valutare. I giudici in appello avevano spiegato che invece aveva confessato «più per convenienza che per ravvedimento». Il suo complice, Marco Prato, è morto suicida nel giugno 2017 nel carcere di Viterbo. Secondo l’avvocato Fabio Menichetti gli effetti delle sostanze stupefacenti – in particolare cocaina – e dell’alcol, sarebbero intervenuti sul sistema nervoso e sulle facoltà mentali di Manuel Foffo, alternandone la capacità di intendere e volere. La capacità di giudizio, inoltre, sarebbe stata alterata anche da due “polimorfismi” riscontrati nel cervello.



OMICIDIO LUCA VARANI, TORTURATO PER ORE

La tesi fisiologica però non ha convinto i giudici, che invece hanno insistito sulle torture inflitte da Manuel Foffo e dal suo complice Marco Prato sul corpo di Luca Varani. Un omicidio peraltro aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione a cui sarebbe seguito un ravvedimento e una confessione solo «per convenienza», tanto da venire descritto dal giudice come «un freddo calcolatore». L’omicidio di Luca Varani è avvenuto nella notte tra il 4 e il 5 marzo 2016: i due massacrarono il 23enne dopo giorni di alcol, sesso e droga, in un delirio di violenza senza motivo. Luca fu colpito con 107 colpi di martello e coltello: si erano accaniti sul corpo. Una mattanza. E il gup sottolineò la spietatezza di Manuel Foffo che, dopo essersi fatto la doccia e aver ripulito l’ambiente, trovò il modo di prendersi due pause “ricreative” per consumare bevande con il suo amico. «Hanno reso la vita di Luca un oggetto in balia delle loro pulsioni sessuali…Prato stava perseguendo la sua ossessione di avere rapporti con soggetti eterosessuali, Foffo stava vivendo in modo conflittuale la sua omosessualità», scrisse il gup.

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