Manuel Locatelli tifa Juventus fin da piccolo e anzi la sua famiglia è bianconera da generazioni: quanto basta per scatenare i social, ricordando il fatto che il centrocampista è cresciuto nel Milan e si impose per la prima volta all’attenzione generale proprio per un gran gol in Milan Juventus il 22 ottobre 2016. A questo proposito, Manuel Locatelli cita un episodio legato a quel gol e ad una figura chiave della sua famiglia: “Mia nonna mi disse ‘bravo, hai fatto un bel gol, però a noi ne hanno annullato uno di Pjanic che era regolare’. Sul momento ci rimasi un po’ male”. Adesso la nonna di Manuel Locatelli potrà gioire per suo nipote e per la sua squadra del cuore senza conflitti d’interesse, mentre i social si scatenano, con lo stupore di chi non ha mai sentito in vita sua la storia di un ragazzo tifoso di una squadra ma cresciuto nel vivaio di un’altra (oppure del giocatore che racconta di essere tifoso della squadra in cui è appena arrivato). Nulla di clamoroso, ma la polemica è servita. Manuel Locatelli ha aggiunto: “È un’emozione doppia per me, perché arrivo in un club fortissimo e importantissimo, che è anche quello per cui facevo il tifo da piccolo. Sono pronto a calarmi in questa nuova avventura, la Juventus è sempre stata la mia priorità. È stata trattativa lunga, non è stato facile arrivare alla conclusione, c’è stato un momento in cui ero in pensiero ma la cosa migliore è essere qui adesso. Per me è motivo di grande orgoglio”.



MANUEL LOCATELLI SI PRESENTA COME GIOCATORE DELLA JUVENTUS

Le polemiche sul tifo di famiglia di Manuel Locatelli per la Juventus fanno passare in secondo piano le altre dichiarazioni del nuovo centrocampista bianconero nel corso della sua conferenza stampa di presentazione, nella quale d’altronde Manuel ha raccontato pure che da ragazzino aveva “le foto di Nedved sul letto di casa mia, insieme a quelle di Del Piero e Buffon. Sulla trattativa non ho nulla da dire, se è andata a buon fine si vede che al Sassuolo andava bene”, con riferimento al fatto che la formula prevede un prestito biennale gratuito. Manuel Locatelli vorrebbe giocare già domenica ad Udine, ma si rimette alle decisioni di Max Allegri, che aveva già incrociato almeno in allenamento ai tempi del Milan e che “mi chiederà soprattutto di verticalizzare e io in qualsiasi posizione giocherò, lo farò”. Locatelli poi ha parlato dei suoi compagni di Nazionale: “Di Bonucci mi impressionò la mentalità quando venne al Milan, tipica della Juventus. Con loro ho parlato tanto, mi hanno scritto in queste settimane e l’abbraccio con Chiellini alla Continassa è stato incredibile: mi ha accolto come un fratello minore”. L’obiettivo è lo scudetto: “Non so se siamo i favoriti ma vogliamo vincerlo. Io ho già un’esperienza in una realtà importante e l’Europeo è stato una tappa fondamentale. Il Milan rimarrà sempre un bellissimo ricordo, quel gol alla Juventus è stato un momento incredibile che però mi ha portato in una realtà per cui non ero pronto. Ho sofferto molto perché c’erano aspettative troppo alte ma mi sono ripreso grazie al Sassuolo”. Il 7 gli porta fortuna e allora indosserà il 27, dato che il 7 è di un certo Ronaldo (“giocare con Cristiano sarà speciale: lo guardavo su YouTube. Lui è diverso da tutti così come Dybala”), mentre il riferimento è Claudio Marchisio: “L’ho sentito in questi giorni, voleva che venissi qui, sarebbe fantastico fare come lui, che ha avuto una carriera importante”. Ringrazia Roberto De Zerbi per le conoscenze tattiche e Roberto Mancini perché trasmette serenità ai giocatori, poi la promessa: “Darò tutto me stesso e mi auguro di segnare di più”.

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