Omicidio Manuela Bailo ad “Amore Criminale”, uccisa dall’amante Fabrizio Pasini
L’atroce delitto di Manuela Bailo, 35enne di Nave, in provincia di Brescia, sarà al centro della puntata di oggi di “Amore Criminale”, in onda in replica nella prima serata di Rai3. La donna era una impiegata presso il Caf Uil e proprio sul luogo di lavoro fece la conoscenza dell’uomo che, alcuni anni dopo, l’avrebbe uccisa nel modo più barbaro possibile. Lui, Fabrizio Pasini, 13 anni più grande, sposato e padre di due figli, ha inizialmente nascosto la sua situazione familiare, al punto da presentarsi a Manuela Bailo come separato. Quella fu solo la prima di un’infinità di bugie che avrebbe raccontato nel corso della loro storia durata tre anni, durante la quale lui continuava a prometterle una relazione da poter vivere alla luce del sole. Una promessa mai mantenuta ed oggetto di numerose discussioni.
L’ultima avvenne il 28 luglio del 2018 quando Fabrizio Pasini, l’ex sindacalista uccise la collega ed amante Manuela Bailo nella casa della madre, a Ospitaletto, in piena notte ma mentre c’erano ancora i suoi zii, nelle altre stanze. Un delitto cruento nel quale Manuela Bailo morì a causa dei profondi tagli alla gola inferti dal suo amante e che si rivelarono fatali.
Fabrizio Pasini condannato a 16 anni di carcere per l’omcidio di Manuela Bailo
La crudeltà di Fabrizio Pasini però non terminò con l’omicidio di Manuela Bailo: l’ex sindacalista trascinò la 35enne fuori dall’abitazione, caricò il cadavere in auto e lo abbandonò in una fossa di liquami nella campagna della provincia di Cremona, ad alcune decine di chilometri da casa. Credendo di farla franca, Fabrizio Pasini partì per le vacanze estive in Sardegna insieme alla sua famiglia. L’uomo tuttavia era già attenzionato dai carabinieri ed al suo ritorno, quando ormai il quadro indiziario a suo carico fu più che completo, fu arrestato. Fabrizio Pasini confessò il delitto ma parlò di un incidente.
Il processo a carico di Fabrizio Pasini si è celebrato con rito abbreviato a Brescia. Al termine del primo grado fu condannato alla pena di 16 anni godendo dello sconto di un terzo dal momento che il giudice per l’udienza preliminare non ritenne che il delitto fosse premeditato. Una pena fortemente criticata anche da molte associazioni femministe e considerata troppo lieve alla luce dell’efferatezza del femminicidio commesso da Fabrizio Pasini ai danni di Manuela Bailo. Nel novembre 2020 la Corte d’Appello ha confermato la condanna a 16 anni di carcere per Fabrizio Pasini. Pena poi divenuta definitiva dal momento che non c’è stato ricorso in Cassazione, né da parte della difesa che dall’accusa.