Manuela Villa: la lotta per il riconoscimento
Manuela Villa, ospite di Mara Venier nella puntata di Domenica In, è la figlia di Noemi Garofolo e Claudio Villa. Dalla loro relazione sono nati due figli: Claudio (nato nel 1962) e Manuela (nata nel 1966). Poco dopo la nascita della seconda figlia, la loro relazione: Claudio Jr. e Manuela, infatti, sono cresciuti con Elio, il compagno della madre. Nel 1978, a 12 anni, Manuela Villa ha scoperto che quello che aveva sempre creduto suo padre in realtà a livello biologico non lo era.
Manuela ha conosciuto Claudio Villa quando aveva 15 anni: “Sono andata da mia madre e le ho detto ‘voglio conoscere mio padre’… Siamo andati alla radio dove lui lavorava tutte le domeniche e quando ci ha visto è stato come se ci avesse frequentato per tutta la vita. Ci ha abbracciati tutti e due”, ha raccontato Manuela a Generazione Z.
Manuela Villa: il duetto con il padre Claudio Villa
Diventata maggiorenne Manuela Villa ha lottato per il riconoscimento legale, sempre negato dal padre, morto nel 1987. La battaglia legale è durata 20 anni e si è conclusa nel 2004 con la pronuncia della Corte di Cassazione circa la declaratoria giudiziale di paternità del “Reuccio”, che consente ai due figli di Noemi Garafolo di aggiungere al cognome della madre quello vero del padre, cioè Pica. “La burocrazia lenta mi ha fatto perdere tutta la mia adolescenza in tribunale, non avevo neanche voglia di uscire con gli amici perché i miei problemi erano grossi e non sapevo con chi parlarne. All’epoca la legge non permetteva ai figli nati fuori dal matrimonio di avere un riconoscimento”, ha detto a Generazione Z. Grazie a Paolo Limiti, Manuela Villa ha avuto la possibilità di “duettare” con la voce di suo padre Claudio, sulle note dei suoi più grandi successi come “Un amore così gran de”, “Torna” e “Tu che m’ hai preso il cor”. “Io con mio padre canto solo dal vivo, con quei duetti non ci farò un disco. Io con lui non ci ho mai vissuto. Però mi sento molto legata a lui. E mantenere vivo il suo ricordo per me è una missione”, aveva detto nel 1998 a Repubblica.