Manuela Villa, figlia di Claudio Villa, racconta la sua toccante storia a Generazione Z, in onda su Rai 2, rivelando come ha scoperto di essere figlia dell’amatissimo cantante. “Io sono cresciuta in una famiglia con mamma, papà, mio fratello e mia sorella – racconta Manuela Villa – Però crescendo vedevo che il cognome di mia sorella era mio diverso” dal suo e da quello di suo fratello. Ad appena 12 anni, Manuela Villa chiede spiegazioni alla zia suora e apprende la verità sulle sue origini, sulle sue radici. “Quando ero piccola lo vedevo in televisione – confessa – e siccome sangue chiama sangue, ogni volta che in televisione lo sentivo cantare lo dovevo sentire e lo dovevo vedere perché mi piaceva”.



Non appena appresa questa notizia, Manuela Villa racconta che “mi sono spaventata”, perché “non sapevo più come comportami a casa. Perché io avevo papà che mi aveva cresciuta fino ad allora e quindi non sapevo come dovevo chiamarlo”. Un imbarazzo durato fino all’età di 15 anni, quando “sono andata da mia madre e le ho detto ‘voglio conoscere mio padre’”. Spiega che incontrare per la prima volta Claudio Villa assieme al fratello “non è stato semplicissimo ma neanche tanto difficile, siamo andati alla radio dove lui lavorava tutte le domeniche e quando ci ha visto è stato come se ci avesse frequentato per tutta la vita. Ci ha abbracciati tutti e due”.



Manuela Villa, “abbiamo sofferto entrambi. La prima volta che vidi Claudio Villa…”

Manuela Villa, ospite a Generazione Z, racconta di com’è cambiato il rapporto con il compagno della madre dopo aver scoperto che il suo vero padre era il grande Claudio Villa. “Non tolleravo neanche più un rimprovero da lui. Gli dicevo che non era mio padre, abbiamo sofferto entrambi – ammette – Poi lui è una persona intelligente e meravigliosa come dev’essere un papà, mi ha saputa prendere e riportare nella giusta situazione. Non lo cambierei con nessun altro”. E spiega di sentirsi “fortunata perché sono cresciuta con un padre in casa e non mi è mai mancata questa figura”, eppure essere consapevole della distanza fra lei e Claudio Villaè stato tremendo”.



Con sincerità e con parole molto toccanti, Manuela Villa svela che il padre Claudio “mi è mancato, mi sono arrabbiata perché non ci sta che uno non possa uscire con il proprio genitore, perché in fondo era quello che volevo io”. E ricorda come “quando l’ho visto per la prima volta, quello che mi interessava era guardarlo dalla testa ai piedi, perché volevo vedere se assomigliava a me. Quando uno conosce un padre, indipendentemente da chi è, ha bisogno di ritrovare in quella figura qualcosa che gli appartiene perché si sente spaesato”.

Manuela Villa, “mio padre mi regalò un casco, era il suo modo per proteggermi”

Manuela Villa vuole ricordare il complesso rapporto con il padre Claudio Villa con un aneddoto, raccontato nel corso della trasmissione Generazione Z. “Il rapporto è stato molto difficile” ammette, e ricorda che “lui è sempre stato dolcissimo, ma appena arrivava qualcuno si irrigidiva. Io lo vedevo solo se lo cercavo, lui non mi cercava”, eppure “ho sempre pensato che mi avesse voluto bene”. Poi l’aneddoto legato a un oggetto che per lei ha un enorme significato: “lui mi ha regalato un casco nel periodo in cui i caschi non si usavano, io ho fatto un balzo sulla luna perché non avevo mai ricevuto nulla. Per me quel casco era tutto l’amore che poteva darmi perché mi proteggeva”.

E poi un’attesa lunga 21 anni per ottenere il cognome che sfoggia oggi. “La burocrazia lenta mi ha fatto perdere tutta la mia adolescenza in tribunale – svela Manuela Villanon avevo neanche voglia di uscire con gli amici perché i miei problemi erano grossi e non sapevo con chi parlarne”. E sottolinea che “all’epoca la legge non permetteva ai figli nati fuori dal matrimonio di avere un riconoscimento”.