Manuele Labate, attore noto per aver interpretato per anni il ruolo di Alberto in Un medico in famiglia, è stato ospite stamane de I Fatti Vostri, su Rai Due. “Quando sono entrato nel cast di Nonno Libero – ha esordito Manuele Labate – era il 1997, 14enne, venivo selezionato con dei provini per il ruolo di Alberto, e passare dal quotidiano al set, vedendo ciò che da casa non puoi percepire, illuminazioni, scenografie, persone che lavorano dietro le telecamere… era un fascino e una novità continua”. Un episodio curioso che gli è capitato all’apice del successo: “Stavo passeggiando a Roma, ci fu una scolaresca e una ragazza mi riconobbe. Sono stato circondato da persone che mi hanno toccato, mi si ruppe la maglia e fu un misto di gioia e paura”.



E a proposito della fama Manuele Labate ha aggiunto: “Non c’è un modo per gestire questa cosa, ti aiuta il carattere e la famiglia che mi ha sempre aperto gli occhi sulla doppia faccia della medaglia, la famiglia mi riportava con i piedi per terra”. Salvo Sottile non poteva ovviamente non chiedere come sia stato lavorare per anni a fianco di Lino Banfi: “Con Lino Banfi ho condiviso lo stesso posto di lavoro per anni, si instaurano dinamiche reali, il ruolo è di nipote poi nella realtà adotti quasi questa dinamica. Lino Banfi mi ha insegnato la capacità di assimilare un copione, sembra una cosa semplice ma ci sono tanti modi per farlo e lui dimostrava sempre grande capacità nel trovare spontaneamente l’improvvisazione, si adattava alla situazione. Abbiamo mantenuto il rapporto epistolare per un periodo poi sotto le festività ci facevamo gli auguri”.



MANUELE LABATE: “SE UN MEDICO FAMIGLIA DOVESSE CHIAMARE…”

Manuele Labate ha deciso di lasciare Un Medico in Famiglia dopo essere diventato padre: “Quando mia figlia Aurora ha avuto un anno mi son accorto di aver un senso di responsabilità che si stava creando, volevo essere più presente possibile e riconoscevo nel mio lavoro l’assenza da casa”.

E oggi Manuele Labate, fra le tante cose, è anche un artista: “Dopo il mio trascorso televisivo sono diventato padre, ho deciso di ridurre le ore spese nella recitazione e presenziare più a casa. Ora pratico street art, un’arte realizzata negli spazi urbani, nelle strade, tutto ciò che può essere rappresentato come arte visiva, poster e immagini, tutto ciò che è figurativo nell’ambito urbano è street art. Ho iniziato questa arte in parallelo con la mia attività attoriale, forse anche prima”. Chiusura dedicata ad un eventuale ritorno a Un Medico in famiglia: “Se mi chiamassero lo valuterei col sorriso”.