Piazza Pulita mostra nel corso della sua ultima puntata la foto del bunker di Azovstal, l’acciaieria di Mariupol usata come roccaforte dagli ucraini rimasti, in particolare dal battaglione Azov. Ma in realtà quella che Corrado Formigli ritiene essere la piantina dell’accieria è invece un’immagine tratta da un videogioco. Il caso esplode sui social e il conduttore è costretto a intervenire per fare mea culpa. «Ieri sera siamo caduti anche noi nell’errore di mandare in onda questa grafica riferendola alle acciaierie Azovstal. Non è così. Chiediamo scusa ai nostri telespettatori. Grazie a chi ce l’ha segnalato!», scrive su Twitter l’account del programma di La7.



Non bastano però le scuse a placare le polemiche, anche perché non è solo Piazza Pulita a commettere questo errore. La vicenda nasce dal fatto che secondo la propaganda russa l’acciaieria Azovstal sarebbe la base di alcuni laboratori ucraini sotto il controllo Usa e Nato. Ad avvalorare la tesi la cartina della struttura, mandata in onda non solo da Piazza Pulita, ma anche da Controcorrente su Mediaset e Porta a Porta sulla Rai.



FAKE SU AZOVSTAL IN TV, PIAZZA PULITA SI SCUSA

La foto mostrata, però, non riguarda l’acciaieria Azovstal a Mariupol. Come mostrato da Facta News, l’immagine è tratta dal videogioco Blackout, che poi in realtà non è stato mai realizzato a causa del fallimento della campagna di crowdfunding. L’immagine è infatti caricata su una pagina Kickstarter, dove l’autore del gioco Richard T. Broadwater aveva provato a raccogliere i fondi per sviluppare il suo progetto. Ma era riuscito solo a raccogliere 14mila dei 50mila dollari necessari per produrlo. Apprezzabile, quindi, il gesto della trasmissione di fare un passo indietro rispetto alla piantina fake trasmessa, ma così viene pure smontata una teoria filorussa.



Se Piazza Pulita ha fornito come fonte il politologo russo Sergei Markov, a Porta a Porta è stato citato Il Messaggero, mentre Controcorrente ha mostrato a lungo la foto come sfondo per la discussione sulla guerra in Ucraina. Come fa notare Il Riformista, l’immagine era cominciata a circolare su Twitter il 17 aprile scorso proprio in relazione all’accusa sui presunti laboratori di armi biochimiche.

da Il Riformista