Mara Bugni è stata l’ultima compagna del famoso regista teatrale Giorgio Strehler. Dopo la sua morte, ha contribuito attivamente alla nascita di una fondazione che comprende l’esposizione di oggetti e fotografie personali, lettere, libri, documenti privati, giocattoli d’infanzia del regista. Tutto frutto di un armistizio sancito con Andrea Jonasson, dopo anni di battaglia per l’eredità, che ha portato appunto alla nascita del Fondo Strehler del Civico Museo teatrale Carlo Schmidl.



Un magnifico modo per rispettare la carriera e la memoria di Giorgio Strehler, il quale Mara Bugni ha visto per l’ultima volta nel 1995, come emerge da un’interessante intervista pubblicata alcuni anni fa su Repubblica. “Mi mostrò la casa dove era nato, a Barcola, mi portò al bagno Lanterna, mi raccontò di quella divisione tra uomini e donne che lui già a quattro anni cercava di superare, arrampicandosi per sbirciare dall’altra parte”, aveva raccontato.

Il legame di Strehler con Trieste, la battaglia legale tra Mara Bugni e Andrea Jonasson

Nella medesima intervista si parlò anche del legame speciale tra il regista e la sua città, Trieste: “Amava il mare e il vento, come me, era un grande nuotatore. Ricordo che mi regalò una piccola fede, come una fede matrimoniale, con inciso ‘dietro l’aria riposa il vento’ “, aveva svelato la Bugni. Ma come dicevamo, gli anni dopo la morte di Giorgio Strehler non sono stati idilliaci per la compagna, l’ultima di Strehler, e la moglie Andrea Jonasson.

Le due, infatti, hanno battagliato a lungo per vie legali allo scopo di risolvere a proprio favore il discorso legato all’eredità. Le rivali decisero di firmare una sorta di armistizio parecchio tempo dopo, optando per la nascita di una fondazione che potesse racchiudere tutti gli appunti di teatro, scritti e poesie dell’indimenticato regista.