Eliminare il divario nei servizi (e nella spesa) tra Nord e Sud in 5 anni: di “patti” e “impegni” per il Sud se ne sono sentiti tanti e da ogni parte politica negli ultimi 40 anni, eppure questo non toglie alla Ministra del Mezzogiorno Mara Carfagna di abbozzare una “promessa” nella sua lunga intervista al Mattino di Napoli stamane. «Su asili, welfare e bus il cambio di direzione si avrà con l’abbandono in 5 anni del criterio della spesa storica», spiega la Ministra in quota Forza Italia.
Arriveranno poi i fondi del PNRR e del Pon Salute ma non sarà il solo ambito della sanità ad essere interessata ad interventi mirati per iniziare a ridurre la distanza ancora enorme tra Nord e Sud. Si parte dal Concorso Sud, progetto pilota per le future selezioni di personale pubblica semplificate e veloci: «dignità delle persone, lavoro e utilizzo serio dei beni pubblici», queste sono le tre direzioni che la Ministra Carfagna annuncia di voler dare al nuovo corso del Mezzogiorno. Altrettanti i progetti simbolo, il Concorso Sud per l’appunto ma anche la demolizione e bonifica della baraccopoli di Messina e il restauro dell’Albergo dei poveri di Napoli (100 milioni dal PNRR).
IL PIANO DEL GOVERNO SUL SUD
Carfagna annuncia poi un prossimo intervento-riforma sui LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) come principale intervento per contribuire al “taglio” del divario su servizi, trasporti e scuola: «i Ministri Bonetti e Orlando condividono la priorità per il riequilibrio e il rispetto del principio di uguaglianza. […] La riforma dei LEP è la base per la riunificazione sociale ed economica del Paese». Arriverà un Decreto Legge e non un Dpcm per porre l’inizio di questa riforma: ancora la Ministra del Sud ribadisce al Mattino l’impegno per lanciare i bandi per la povertà educativa e la valorizzazione degli immobili confiscati alle mafie, «ma tutti i progetti di nostra competenza partiranno in contemporanea, considerato che i tempi del PNRR sono molto brevi». Da ultimo, la titolare del Mezzogiorno lancia la sua specifica promessa elettorale: «se riusciremo a realizzare le opere previste, tra 5 anni il Sud avrà cambiato volto e garantire un’occupazione aggiuntiva del 4% per i giovani e di oltre il 5% per le donne». Tav, banda larga dovunque, porti modernizzati (1,2 miliardi di investimento), transizione ecologica e semplificazioni: da questi rilanci passerà molto del rilancio (o meno) del ‘nuovo’ Sud Italia del futuro.