“Io faccio un altro lavoro – spiega immediatamente il proprietario della pizzeria da cui è scomparsa Mara Favaro, Don Ciccio -, faccio l’autista e fino ad un certo orario resto sveglio poi vado a dormire. Avevo detto ai miei figli che siccome nelle altre occasioni altri ragazzi li ho accompagnati personalmente alle 2 di notte e poi il giorno dopo era difficile andare a lavorare, gli ho detto se capita un’altra volta dagli una camera così possono riposare e la mattina vanno a casa. Quella sera lì sono stato fino ad un certo orario, era tutto tranquillo” e solo il giorno dopo avrebbe scoperto della storia di Mara Favaro.
“Sapevo che c’era Cosimo – continua a spiegare – che aveva una macchina e sarei andato con lui, poi lui non si è voluto fermare perché aveva un appuntamento con un poliziotto. Mio figlio [Luca, ndr.] non è il proprietario della pizzeria, è assunto come tutti gli altri, il proprietario sono io”. Interrogato dalla Sciarelli sulle presunte foto che lo stesso Don Ciccio avrebbe scattato a Mara Favaro dopo un’aggressione da parte di suo figlio, sottolinea che “quando è successa questa cosa qua mi ha chiamato, stavo andando a Bardonecchia e le ho chiesto cosa fosse successo; mi ha detto che era tutto a posto e che non voleva i soldi, che era un malinteso. Non sapeva manco più cosa dire. Le ho fatto le foto perché lei diceva delle bugie, non aveva lividi. Aveva denunciato per farsi bella, sennò non l’avrebbe ritirata”. Passando a parlare ancora una volta di suo figlio ci tiene a precisare che “non ha mai toccato una ragazza, non alza le mani verso una donna. Io che faccio l’autista la vedevo sempre vicino ai bar.. Confermo che è un’ubriacona“. (agg di LD)
Che fine ha fatto Mara Favaro: il proprietario della pizzeria si difende a Chi l’ha visto
Mara Favro è scomparsa ormai da 4 mesi, da quando, la notte tra il 7 e l’8 marzo scorsi, concluso un turno di lavoro in pizzeria a notte fonda si sarebbe diretta a casa a piedi verso Susa (Torino). A raccontare di averla vista andar via dal locale di Chiomonte dove prestava servizio da pochi giorni, il suo datore di lavoro che sarebbe l’ultimo ad aver parlato di persona con la 51enne prima che di lei si perdesse ogni traccia.
L’uomo è finito al centro della vicenda perché accusato da alcuni dipendenti di essere “aggressivo” e il pizzaiolo che ha lavorato per lui fino al momento della sparizione di Mara Favro sostiene una versione completamente diversa dalla sua circa gli spostamenti di Mara Favro quella notte. Secondo il titolare dell’attività, la donna sarebbe andata via a bordo dell’auto guidata dallo stesso dipendente per poi tornare da sola, sfruttando il passaggio di un camionista mai identificato, per prendere chiavi e sigarette che avrebbe dimenticato nel locale e tornare nuovamente verso casa, a piedi e al buio lungo la statale 24. Il pizzaiolo, però, a Chi l’ha visto? ha smentito con forza questa ricostruzione sostenendo di non avere neppure la patente. Nella nuova puntata del programma in onda oggi, 3 luglio, a parlare in diretta è il proprietario della pizzeria che si difende: “Su di me solo bugie, sto dicendo la verità“.
La misteriosa foto di Mara Favro prima della scomparsa
Al centro del giallo di Mara Favro non ci sono solo le versioni contrastanti tra datore di lavoro e dipendenti, ma anche una misteriosa foto scattata al buio quella notte di marzo e che ancora oggi non è chiaro se fatta dalla 51enne o da qualcun altro. Inizialmente si è pensato a un selfie di bassa qualità che la donna, chissà per quale motivo, avrebbe mandato alle chat WhatsApp di un amico e di sua figlia.
Ma intorno alla natura e al mittente dello scatto ci sono molti dubbi, alcuni decisamente inquietanti. Ad avanzare il sospetto che l’immagine non sia stata mandata da Mara Favro o che possa essere l’istantanea di un momento di terrore forse nel tentativo di chiedere aiuto, è l’ex compagno della 51enne scomparsa. L’uomo è convinto che i messaggi e quel “selfie” non siano opera della donna e che dietro quegli strani contenuti, inviati nel cuore della notte tra le 3 e le 6 circa, potrebbero essere un depistaggio da parte di qualcuno che può averle fatto del male.
Il rapporto tra Mara Favro e il datore di lavoro
Nell’inchiesta sulla scomparsa di Mara Favro, per la quale è stato aperto un fascicolo per omicidio dopo l’esposto del fratello, una parte delle attenzioni investigative si concentra sul rapporto tra la donna e il datore di lavoro, ad oggi ufficialmente l’ultima persona ad averla vista prima della sua misteriosa sparizione.
Una ex dipendente lo avrebbe denunciato mesi prima per una presunta aggressione dopo la richiesta di essere pagata, ma poi avrebbe ritirato tutto confermando però, ai microfoni di Chi l’ha visto?, di essere stata trattata in malo modo e di aver avuto grane per il semplice fatto di aver cercato di tutelare i propri diritti sul posto di lavoro. A questo racconto si somma quanto dichiarato dal pizzaiolo, oggi non più in servizio nel locale, alla trasmissione di Rai 3: “L’unica persona che l’ha vista è stato lui, è inutile che continua a dire le solite cose perché lui ha sempre questo vizio di accusare gli altri, mette in mezzo gli altri per uscirne fuori lui. Alla fine è sempre stato un tipo molto aggressivo“. “Sta dicendo una grandissima bugia – la replica del datore di lavoro –, e non capisco perché dice una cosa così. Io l’ho pagato, non capisco perché sta dicendo delle cose così. Io sto dicendo le cose come stanno e cosa è successo, più che contraddirmi, penso che lui stia svalvolando“. In uno dei messaggi di quella notte a un amico, Mara Favro avrebbe scritto di voler lasciare la pizzeria per un motivo che collima con i racconti di alcuni colleghi: “Mi trattano come una pezza da piedi, ma io valgo molto di più“.