Il caso di Mara Favro, scomparsa dopo il turno di lavoro in una pizzeria di Chiomonte in Val di Susa, torna a Chi l’ha visto? con un nuovo carico di testimonianze e interrogativi. La sparizione della donna è avvenuta quasi 4 mesi fa, la notte tra il 7 e l’8 marzo scorsi, e da allora i familiari si battono per arrivare alla verità convinti che non si tratti di un allontanamento volontario. Le ultime tracce di Mara Favro, almeno in apparenza a lei riconducibili, riguardano le interazioni telefoniche immediatamente precedenti alla sua scomparsa. 



Chat WhatsApp con un invio massivo di contenuti musicali, video di canzoni di Sanremo, e di frasi che per il suo ex compagno non apparterrebbero alle sue abitudini. Si tratta di messaggi inviati dall’utenza mobile della donna a un amico conosciuto poco tempo prima nel locale dove lavorava, e tra questi c’è una foto inquietante, scattata al buio, che sarebbe stata recapitata a notte fonda anche alla figlia della 51enne. Lo scatto, che sembra un selfie, la vede ritratta a bocca aperta e con gli occhi sgranati in una smorfia di indecifrabile natura, non è chiaro se sofferente o felice, mentre insiste una domanda cruciale: perché avrebbe dovuto mandarla a quell’ora e proprio a quei destinatari?



Mara Favro scomparsa da mesi, le parole dell’amico: “In pizzeria…”

Il giallo di Mara Favro, su cui è aperto un fascicolo per omicidio, sembra avere come baricentro il locale dove lavorava da poco più di una settimana, una pizzeria di Chiomonte in cui, secondo l’amico che ha parlato alla trasmissione Ore 14, sarebbe stata “trattata molto male“. Gli investigatori che indagano sulla scomparsa della 51enne di Susa scandagliano tutti gli aspetti della sua vita, pubblici e privati, a caccia di elementi che possano portare a risolvere il giallo iniziato ormai 4 mesi fa.



Subito dopo la sparizione, sono emerse tensioni tra la donna e il datore di lavoro che, per ultimo, l’avrebbe vista prima della sparizione. L’uomo ha raccontato che Mara Favro sarebbe tornata in pizzeria intorno alle 3 del mattino, in autostop accompagnata da un camionista non identificato, per prendere chiavi di casa e sigarette che avrebbe dimenticato a fine turno. Poi, sempre secondo la sua versione, si sarebbe incamminata in direzione della sua abitazione, lungo la statale 24 forse a piedi per diversi chilometri, nel buio della notte. Tra il racconto del datore di lavoro e quello di un collega di Mara Favro ci sarebbero delle incongruenze. Il primo avrebbe detto che ad accompagnarla a casa, al termine del lavoro, era stato inizialmente proprio l’altro dipendente che, invece, dice di non avere la patente e di essersi fatto accompagnare dalla donna con la macchina di quest’ultima. Auto che però, quella sera, avrebbe avuto un guasto e lei non avrebbe potuto utilizzare.

Il giallo delle ultime ore prima della scomparsa Mara Favro

A raccontare ulteriori dettagli che potrebbero far luce sulle ultime ore prima della scomparsa di Mara Favro è ancora l’amico conosciuto nel locale poco tempo prima. Ai microfoni del programma di Rai 2, l’uomo ha detto di aver iniziato a sentirla il 3 marzo precedente e di aver assistito a una scena infelice sul posto di lavoro: il titolare l’avrebbe rimproverata in malo modo per un errore durante il servizio, spingendo l’amico a inviarle messaggi di supporto dopo l’accaduto.

A lui, la sera della sparizione, la donna avrebbe scritto di voler lasciare la pizzeria perché trattata come “una pezza da piedi“: è stata lei a inviare quel messaggio? “Avevamo appuntamento la mattina seguente per colazione, poi ho visto che non aveva letto i miei messaggi“. Mara Favro sembra aver interagito con lui fino a poco prima dell’alba, poi, dalle 6 circa, l’inizio di un silenzio che si è fatto via via sempre più preoccupante. La famiglia teme per la sua vita e sospetta che qualcuno possa averle fatto del male: Mara Favro, a detta di chi la conosce bene, non avrebbe mai lasciato la figlia e meditava di trovare un altro impiego per starle più vicino.