Mara Favro è al centro di un fitto mistero. Dal 7-8 marzo scorsi, la sorte della 51enne è un giallo irrisolto e l’inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere aperta dalla Procura di Torino va avanti nel massimo riserbo. Due le persone iscritte nel registro degli indagati: il datore di lavoro di Mara Favro, Vincenzo Milione noto Luca, e Cosimo Esposito, pizzaiolo presso lo stesso locale fino al giorno della sparizione della donna.
Chi l’ha visto? torna sul caso nella puntata di oggi, 18 settembre 2024, con le ultime novità e le parole di Luca, colui che, secondo alcune testimonianza, avrebbe avuto modi piuttosto forti nell’interazione con i suoi dipendenti. Non avrebbe fatto eccezione Mara Favro, che in un messaggio inviato ad un amico poco prima di sparire, avrebbe parlato di un ambiente ostile e della sua intenzione di licenziarsi: “Mi trattano come una pezza da piedi“.
Mara Favro scomparsa, la versione del datore di lavoro a Chi l’ha visto?
Raggiunto nuovamente dai microfoni della trasmissione di Federica Sciarelli, il datore di lavoro di Mara Favro, Luca, ha respinto un coinvolgimento nella sparizione della donna e ha ribadito di essere totalmente estraneo alle ipotesi di reato per cui è indagato. “Contro di me un accanimento – ha dichiarato l’uomo –, non c’entro nulla con la sua scomparsa”.
Nelle scorse settimane, l’attività investigativa si sarebbe focalizzata su uno degli epicentri del giallo della 51enne di Susa, la pizzeria dove avrebbe lavorato fino alla sera della scomparsa e dove i carabinieri avrebbero condotto una perquisizione a caccia di tracce potenzialmente utili all’indagine. Finora, però, non c’è una svolta.
Mara Favro scomparsa, quegli strani messaggi e la foto inquietante prima di sparire
Prima della sparizione di Mara Favro, dal suo telefonino sono stati inviati alcuni messaggi ritenuti “strani” dall’ex compagno e indirizzati ad un amico. Tra questi, video di canzoni a notte fonda e, sul fare dell’alba, una inquietante foto che sembrerebbe un selfie della 51enne al buio, occhi sgranati e bocca spalancata in una smorfia che ancora oggi, di fatto, appare indecifrabile.
Non è chiaro se sia stata davvero lei a interagire via cellulare, quella sera, né se l’istantanea recapitata sui WhatsApp dello stesso amico e della chat delle mamme della scuola di sua figlia fosse realmente uno scatto ironico. La sinistra ipotesi, mai del tutto esclusa, è che invece si trattasse di una richiesta di aiuto purtroppo incompresa.