Mara Favro è scomparsa da 8 mesi, un tempo che non ha sciolto il mistero sulla sua sorte iniziato la notte tra il 7 e l’8 marzo scorso dopo un turno di lavoro in pizzeria a Chiomonte, in provincia di Torino. Ed è da qui, in una zona circoscritta tra i boschi della Val di Susa, che le ricerche avrebbero ripreso vigore da poche ore con l’intervento di decine di carabinieri e vigili del fuoco.
La sensazione è che ci sia stato un preciso impulso e, secondo quanto riporta RaiNews, questo sarebbe arrivato con l’individuazione dell’ultima cella telefonica agganciata dal cellulare della 51enne prima di sparire. L’inchiesta della Procura è aperta per omicidio e occultamento di cadavere e vede attualmente due persone iscritte nel registro degli indagati: l’ex datore di lavoro di Mara Favro, Vincenzo Milione noto Luca, e l’ex collega della donna, il pizzaiolo Cosimo Esposito.
Mara Favro, il punto sulle indagini dopo la scomparsa a “Chi l’ha visto”
Il caso di Mara Favro torna oggi a Chi l’ha visto? con una serie di testimonianze inedite che potrebbero fornire nuovi elementi utili alle indagini. Che fine ha fatto la 51enne, e perché quella strana foto prima della scomparsa? Mara Favro inviò uno scatto che sembrerebbe un selfie, la notte della sparizione, e l’immagine è singolare: occhi sbarrati e bocca spalancata, ma espressione difficile da decifrare. Secondo alcuni, potrebbe essere una smorfia di dolore, di paura, forse una richiesta di aiuto.
Un giallo nel giallo che non è mai stato chiarito, reso ancora più nebuloso dai destinatari di quella foto: la chat delle mamme della scuola di sua figlia e quella dell’uomo con cui, da qualche settimane, aveva iniziato una conoscenza. Secondo l’ex compagno di Mara Favro, i messaggi inviati dal telefono della donna quella notte – tra cui link a video musicali poco prima dell’alba – potrebbero non essere opera sua.
Mara Favro, dove si concentrano le nuove ricerche
Le nuove ricerche di Mara si starebbero concentrando in un’area vicina alla pizzeria “Don Ciccio” di Chiomonte dove la donna lavorava e in cui, la sera della sparizione, sarebbe tornata a prendere le chiavi di casa dimenticate nel locale prima che le sue tracce si perdessero inspiegabilmente.
Vigili del fuoco e carabinieri starebbero scandagliando una zona compresa tra Gravere e Chiomonte, nel cuore della Val di Susa tra la centrale e il fiume. Si tratterebbe di una porzione di territorio individuata sulla base dell’ultima cella agganciata dal telefono della 51enne, sintomo che potrebbe essersi trovata in quel luogo prima di sparire. Omicidio e occultamento di cadavere restano le ipotesi di reato al centro dell’inchiesta della Procura di Torino.