E’ scattato il conto alla rovescia in vista dell’Eurovision Song Contest che si terrà dal 9 all’11 maggio prossimi in quel di Liverpool e che racchiuderà il meglio della musica del Vecchio Continente, a cominciare dal nostro Marco Mengoni, vincitore di Sanremo. La finalissima sarà diretta da Gabriele Corsi, alla terza esperienza, e al suo fianco ci sarà Mara Maionchi: “Mi sento come un bambino che entra nel salotto buono – ha spiegato oggi a QN – spero di essere educata, di non dire parolacce e di comportarmi bene”. E ancora: “Da fuori non avevo recepito l’Eurovision Song Contest così importante, quando ne ho intuito la vera portata mi sono un po’ spaventata”.
“Ora spero solo di trovare un santo in paradiso disposto ad aiutarmi. Non avevo mai guardato all’aspetto produttivo dell’Esc – ha aggiunto – limitandomi a goderne come spettatrice solo quello ludico, così, quando me l’hanno proposto, ho pensato a qualcosa di tradizionale. Poi, leggendo il copione, mi sono trovata davanti a qualcosa molto più grande di quanto pensassi. Un vero colosso televisivo”. C’è una sostanziale differenza fra Sanremo e l’Eurovision: “Effettivamente Sanremo trova la sua forza nella canzone, mentre l’Eurovision è uno spettacolo più grande e tecnologico, concepito, fra l’altro, in spazi tv decisamente più grandi dell’Ariston”.
MARA MAIONCHI: “LIVERPOOL E’ LA CITTA’ DEI BEATLES…”
Mara Maionchi è esplosa a livello televisivo nel 2008 come giudice di X Factor e all’epoca vi era lo scenografo Luca Tommasini che dava spazio a delle rappresentazioni pazzesche sul palco: “In tv Tommassini ha sempre creato alle canzoni delle cornici molto belle. Può essere che si sia ispirato, ma tutti noi lo facciamo con quel che ci piace. Per avere successo, però, bisogna essere capaci di farlo”. Poi ha aggiunto: “Per me la cosa più emozionante è volare nella città in cui sono nati quei quattro signori, i Beatles, divenuti una straordinaria forza di cambiamento del mondo della canzone. E penso che sia così anche per altri”.
Nonostante la sua importanza, anche a livello di temi trattati oltre la musica, l’Eurovision è sempre stato un po’ snobbato in Italia: “Mentre Sanremo per il pubblico italiano è un appuntamento storico, l’Eurovision nonostante i 67 anni di vita e le opportunità internazionali che offre ai nostri rappresentanti, lo è meno. Dopo il ritorno sugli schermi Rai del 2011 ha dovuto crescere pure lui. Forse per molto tempo siamo stati un po’ spocchiosi verso questa vetrina europea ed è un peccato. Io, ad esempio, ho ancora a casa la medaglia ricevuta nel ’64 da mio suocero (Nisa, Nicola Salerno ndr) quale coautore assieme a Panzeri e Colonnello di Non ho l’età (per amarti). Gigliola Cinquetti grazie al successo dell’Eurovision vendette cinque milioni di copie di quel pezzo. Averne oggi”.