Mara Maionchi, noto volto televisivo ma anche rinomata produttrice discografica che ha scoperto e lanciato, tra gli altri, Ornella Vanoni, Gianna Nannini e Tiziano Ferro, si è raccontata sulle pagine del quotidiano Specchio, ripercorrendo tanto la sua carriera, quanto la sua vita privata. Da produttrice, racconta che “probabilmente a qualcuno sarò stata sulle balle” per via dei suoi tanti no agli artisti, ma pensa anche che “magari il mio ‘no’ gli ha portato buono”, aiutandoli a crescere.



Rimanendo sul tema del lavoro, Mara Maionchi confessa che, anche in passato, “ero una ragazza che immaginava poco e lavorava tanto“. I suoi artisti, racconta, “li spronavo molto a porsi i problemi giusti perché cantare è, si, un fatto artistico ma con una grossissima componente di lavoro” perché “l’idea artistica non arriva se non è comunicata in modo chiaro agli altri”. Dal conto suo, però, racconta anche di non essersi mai immaginata nei panni di una cantante, perché “non sono all’altezza. Sono una bestia“, confessa con la sua classica ironia. Come produttrice, invece, “il mio tempo è ormai passato. Per fare questo mestiere devi saper stare nello spirito del tempo e io, oggi, qualche volta non capisco”.



Mara Maionchi: “Ho paura della morte, prego tutte le sere”

Passando, invece, alla sua vita privata, Mara Maionchi racconta che, in quanto madre, “non è che io sia così entusiasta. Ho cercato di fare del mio meglio ma non so se basti”. Si dice, infatti, “realista. Sono stata media: non brillantissima. Conosco gente che ha fatto grandi sacrifici mentre io sono relativamente interessata al sacrificio”, confessando che “mi sono tenuta una parte di vita per me, senza di loro”.

La cosa più importante, però, in una famiglia, per Mara Maionchi “è sopportarsi: sembra una parola brutta ma non lo è. Vuol dire fare delle cose che a me non andrebbero tanto bene ma vanno bene alle persone che ami”. Dal punto di vista matrimoniale “devo dire che sono stata fortunata: io e mio marito ci vogliamo bene, che è più importante di amarsi”. Passando, poi, al delicato discorso del tumore al seno che le hanno diagnosticato, Mara Maionchi confessa di essere spaventata dalla morte perché “quando sei malato hai sempre la possibilità di cavartela”. Con ironia racconta che “sto cercando di entrare nell’ottica di accettare la mia fine“, ma confessa anche che “la fede mi aiuta molto. Ogni sera recito il rosario”. Riflettendo, infine, se sarà destinata al paradiso o all’inferno, sostiene decisa che andrà al “purgatorio. Non sono sempre stata così brava“.