Mara Venier si racconta prima del nuovo debutto a Domenica in: l’intervista tra dolore e forza

Si scaldano i motori per la nuova e attesa edizione di Domenica in, che al timone vedrà la riconfermata conduttrice TV Mara Venier. La storica timoniera del talk domenicale di Casa Rai Uno, nell’attesa del rientro in TV si é intanto aperta in un’intervista concessa al Corriere, dove non ha lesinato dichiarazioni su un nuovo record appena raggiunto e il retroscena di una storia d’amore criminale, che l’ha annichilita nel corpo e nell’anima.



Quella in partenza l’11 settembre su RaiUno, per la conduttrice veneziana, si preannuncia essere la quattordicesima edizione di Domenica in che vanta la sua conduzione e che le permette di superarsi e al contempo di superare il record raggiunto dal collega e amico “paterno” Pippo Baudo in casa Rai: “Lui si é fermato a tredici”. Ma qual é il segreto della carriera longeva e i successi in TV di Mara Venier? “Sono pop, non trash. Popolare, non volgare. E studio: il sabato sera non esco mai”, é la risposta della timoniera. Della sua rinnovata Domenica in, ci anticipa che vorrà intrattenere i telespettatori prestando maggior attenzione ad argomenti importanti, tra cui la violenza di genere che  ha vissuto sulla sua pelle, alle prese con un amore malsano che ha tentato di ucciderla non solo dal punto di vista meramente fisico.



Si tratta della storia di un compagno violento, che non ammetteva l’idea della fine della loro relazione: ” Ho avuto un compagno violento. Molto violento. Mi picchiava. È arrivato a cercare di uccidermi. Mi ha aspettato sotto casa con un coltello. Questa è una cosa che non ho mai raccontato. Sappia solo che ho pagato un prezzo altissimo». Ma chi é l’uomo in questione?

Il retroscena choc dell’amore criminale raccontato da Mara Venier: come sarà la Domenica in

«Uno che non ha accettato la fine della nostra storia. Diceva di amarmi ancora. Ma questo non è amore. Sono uomini che si sentono proprietari del tuo corpo e della tua anima. E ti distruggono». A suo tempo non riuscì a denunciare quanto subito, per amore e anche per paura, dell’uomo che l’aveva fatta capitolare: “Ti fanno sentire una nullità. Una cosa nelle loro mani. Io ho provato la paura. La paura della violenza fisica, e la paura di sporgere denuncia. Ma ero innamorata, e quando ami non vuoi vedere: l’amore ti porta a giustificare quasi tutto. Fu un grave errore. Alla fine sono stata costretta a denunciare, andavo sul set con due carabinieri di scorta. Ma avrei dovuto interrompere la spirale prima. A lungo è rimasto dentro di me qualcosa di irrisolto: la debolezza, la rabbia, l’incapacità di reagire… Purtroppo noi donne siamo fatte così”. Mara Venier, quindi, intende condividere la sua storia di amore criminale con chi la ama e non, per lanciare un messaggio di sensibilizzazione sulla stigmatizzazione della violenza sulle donne.



Non a caso la sua Domenica in riaprirà i battenti a partire dalle 14, con uno spazio TV dedicato all’ospite e sorella di Alessandra, “la signora di Bologna massacrata a martellate dal compagno più giovane. Una storia terribile di ossessione, di possesso, di libertà negata, di violenza. Io ne so qualcosa».

Ma che ne é stato del suo amore criminale? Così come rivelato dalla Zia d’Italia nel retroscena, parlando alle donne ma non solo, l’uomo non esiste più e lei lo ha perdonato ma non dimenticato: Abbiamo la sindrome da crocerossine. “Io lo salverò, con me lui sarà diverso, io lo cambierò”. Ma purtroppo loro non cambiano. E allora dobbiamo andarcene. Lasciarlo. Al primo schiaffo, subito. Non bisogna consentirgli di esercitare un potere, una violenza su di noi; altrimenti è finita”.