Cosa succede adesso con l’eredità di Maradona? “Sai benissimo che tutte queste persone che si sono disinteressate di lui, adesso c’è da valutare un patrimonio sui 100 milioni di euro ed addirittura potrebbe essere riesumato il corpo perchè i figli ufficiali sono 5 ma pare possano esserci altri figli”, ha commentato Roberto Alessi oggi a Storie Italiane. Lo stesso Alessi ha proseguito con le indiscrezioni sul privato di Maradona asserendo: “Claudia Villafane è l’unica che lo ha conosciuto quando era povero, lui si fidava solo di lei, purtroppo Maradona aveva un demone dentro che lo portava a trasgredire su alcol e droga e questo Claudia non glielo ha perdonato e alla fine ha gettato la spugna”. A quanto pare, “Nella camera ardente si è presentata l’ultima compagna: secondo Claudia la Oliva lo aveva ricondotto all’uso di alcol e droghe e alla sua vita avrebbe urlato ‘vai via!’ davanti al feretro”. Al momento le questioni relative all’eredità sono certamente secondarie, come Federico Larsen ha spiegato dall’Argentina. Le condizioni in cui è avvenuta la sua morte ha ovviamente scatenato polemiche attorno al medico Luque. Nei prossimi giorni occorre capire anche il ruolo dell’infermiera dal momento che lei ha dichiarato di aver visitato Maradona la mattina della morte quando in realtà non era successo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Avv. Pisani “Sospetti su telefonata Luque a soccorsi”

Ci sono dei misteri nella morte di Diego Armando Maradona. Il medico personale della leggenda del calcio scomparsa a 60 anni, si difende asserendo di aver fatto di tutto. Ma ci sono state irregolarità? Roberto Alessi è intervenuto a Storie Italiane, sentenziando: “Luque non ha fatto tutto il possibile perchè soffriva a una malattia che porta quasi sempre a un trapianto. Impossibile che non si sia accorto di quello che stava accadendo, è stravagante”. A parlare in collegamento con la trasmissione anche l’avvocato Angelo Pisani, avvocato di Maradona: “Quello che è strano della telefonata è che non è normale che il medico personale chiami senza dire chi è e perchè sta assistendo Maradona, ha parlato senza alcuna enfasi, mi insospettisce molto. Il tono e il fatto di non dire di essere il suo medico personale…”, ha commentato. La giustizia argentina sta cercando di capire chi fosse in casa con lui l’ultima notte prima della morte e l’ora esatta del decesso. Pare che dalle 6 del mattino a mezzogiorno non si capisce bene chi fosse in casa e come mai un’infermiera non poteva accedere alla sua camera. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Il fratello Hugo: “non meritava di restare solo”

La morte di Maradona avvolta dal mistero e da nuove polemiche. El Pibe de Oro continua a far parlare di se anche da morto. A Live Non è la D’Urso interviene in collegamento Hugo Maradona, il fratello del campione che prima di tutto ha da ridire sulle affermazioni di Mughini che ha detto: “è morto a 60 anni, ma era sfatto, frantumato e disperato da anni”. Parole che hanno ferito il fratello che replica: “soprattutto rispetto che io c’ho per la gente più grande, ma volevo dirgli che mio fratello si è fatto male da solo, non ha chiesto niente a nessuno. Parlare così di un uomo che non si può difendere non mi sembra bello”. Ospite in studio Mughini si difende: “ho una commozione assoluta per il genio e destino traumatico di suo fratello, ma dinanzi alla beatificazione e alla semplificazione di chi vedeva soltanto la bellezza dei goal in questo destino drammatico mi è sembrato”. Poi il fratello Hugo commenta la notizia che circola sulle ultime ore di vita del fratello: “mi auguro che non sia stato trascurata la vita di mio fratello con qualche errore dei medici, ora sono indagini che devono vedere gli avvocati e la polizia dell’argentina. A me dispiace perchè se è vero quello che stanno dicendo i giornali mi fa il doppio di male perché non si meritava di restare solo. Mi sembra strano che non dica il nome di mio fratello, quello è la prima cosa che ti chiedono”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Maradona è giallo sulla morte: ex medico Leopoldo Luque indagato per “omicidio colposo”

Diego Armando Maradona è l’ultima di una serie di vittime illustri di questo sciagurato 2020, che ha già privato lo sport dell’ex cestista Kobe Bryant prima della pandemia e nell’ultimo mese si è portato via l’attore Sean Connery, il grande artista Gigi Proietti, il batterista dei “Pooh” Stefano D’Orazio e, appunto “El Pibe de Oro”, venuto a mancare nella giornata di mercoledì 25 novembre 2020, nello stesso giorno in cui, quindici anni prima, se ne andava un’altra leggenda del calcio: George Best. Dell’ex fuoriclasse del Napoli e della Nazionale argentina si parlerà questa sera a “Live Non è la D’Urso”, su Canale 5, anche perché si sta aprendo un vero e proprio caso circa la sua scomparsa. Infatti, nella ricostruzione dell’accaduto, ci sarebbero alcune tessere del mosaico per le quali non si riesce a trovare una collocazione e i magistrati incaricati di condurre l’inchiesta, giustamente, vogliono vederci chiaro. Ma cos’è che non convince e quali sono i misteri che avvolgono la morte del sessantenne Diego Armando Maradona?

MORTE DI MARADONA, QUELLE TESTIMONIANZE NON CONVINCONO…

Com’è noto, Maradona è venuto a mancare quando in Argentina era mattina, mentre in Italia era già pomeriggio inoltrato. Gli inquirenti hanno avvertito idealmente degli scricchiolii nella versione dei fatti fornita da Dahiane Gisele Madrid, l’infermiera di turno presso l’abitazione del Diez in quel momento, ma a suscitare perplessità è stato anche il tono della telefonata all’emergenza sanitaria eseguita dal medico personale del Pibe de Oro, il dottor Leopoldo Luque, lo stesso che si era occupato dell’operazione al cervello subìta a inizio novembre dall’ex calciatore al fine di procedere alla rimozione di un grumo di sangue e che aveva avuto un esito soddisfacente. “C’è una persona che sta male, apparentemente vittima di un arresto cardiorespiratorio, secondo quanto mi dicono. Si tratta di uomo di 60 anni”, avrebbe detto Luque, senza fornire ulteriori dettagli sull’identità del paziente. Inoltre stando alle indiscrezioni che filtrano dall’America Latina, ci sarebbe un buco temporale di quasi sei ore, dalle 6.30 del mattino sino alla richiesta di soccorso, effettuata alle 12.16. Le ‘ultima notizie dall’Argentina rivelano che  il giudice di San Isidro avrebbe ordinato di perquisire la casa di Leopoldo Luque, il medico personale di Maradona, che sarebbe stato accusato nell’ambito di un’indagine per “omicidio colposo”.

MORTE DI MARADONA: SEI ORE DI “BUIO”?

Come riferito nelle scorse ore dal quotidiano sportivo “La Gazzetta dello Sport”, la magistratura avrebbe riscontrato alcuni passaggi poco chiari. “Nella prima testimonianza fornita agli inquirenti – si legge sulle colonne della ‘Rosea’ – l’infermiera ha sostenuto che l’ultimo ad aver visto Maradona in vita, intorno alle 6.30, era stato il collega a cui ha dato il cambio. Da quel momento, fino all’ingresso nella stanza del Diez da parte dello psicologo e dello psichiatra, nessun controllo da parte sua”. Tuttavia, aggiunge “La Gazzetta dello Sport”, nel rapporto consegnato dall’infermiera ai suoi superiori, essa ha sostenuto di aver controllato le condizioni di Maradona intorno alle 9.30, senza riscontrare anomalie. Ha anche aggiunto di aver provato a testarne i parametri vitali senza successo, di fronte al diniego del Pibe de Oro”. La donna, poi, messa alle strette nel corso di un interrogatorio, ha spiegato di “essere stata costretta a mentire su ordine dell’agenzia per cui lavoro”, affermando di aver semplicemente sentito dei movimenti provenire dalla stanza di Maradona intorno alle 7.30, deducendo che fosse sveglio e stesse bene.