Luigi Marattin, deputato, presenta il libro “La missione possibile”: il titolo si riferisce alla possibilità di costruire un partito liberal-democratico e riformatore. L’autore analizza due piani principali: quello economico-politico e quello strettamente politico. Il punto di partenza del primo è la globalizzazione, che non ha una data precisa di inizio ma che ha avuto un profondo impatto sull’Italia: ad oggi il nostro è uno dei Paesi meno cresciuti a livello globale negli ultimi trent’anni e il PIL è uno tra i più bassi al mondo. Secondo il politico, “questa mancata crescita ha limitato la nostra capacità di progredire e investire in settori strategici come la ricerca”. Dal punto di vista politico, invece, il libro indaga ciò che destra e sinistra fanno per rispondere a queste nuove sfide.



La destra tende a spiegare la mancata crescita con la perdita della dimensione nazionale a favore dei mercati globali, ma queste interpretazioni non regge alla prova dei fatti. Il problema è più complesso e risiede nella difficoltà dell’Italia di adattarsi al contesto internazionale fin dal termine del boom economico. Accettare queste narrazioni populiste, tanto a destra quanto a sinistra, significa rinunciare a proporre soluzioni concrete e rassegnarsi… Ma i populismi non si moderano: vanno superati con proposte chiare e coraggiose” sottolinea Marattin.



Marattin presenta “La missione possibile”, Paolo Mieli: “Un esempio interessante di centro politico è stato il Movimento 5 Stelle”

Secondo Paolo Mieli, giornalista ospite della presentazione del libro “La missione possibile” di Luigi Marattin, “il nostro sistema politico è caratterizzato da una sorta di immobilismo: l’Italia scende nelle classifiche internazionali senza provocare ribellioni o proteste significative”. In tutto questo, i partiti polarizzati si concentrato su altre problematiche mentre le proposte più radicali non trovano terreno. Secondo Mieli, dunque, mancano politici “con qualità e carattere”. Il giornalista, ancora, aggiunge: “Un esempio interessante di centro politico è stato il Movimento 5 Stelle, che inizialmente ha saputo parlare sia alla destra che alla sinistra, prima di smarrirsi nell’esperienza di governo”.



Secondo Giuliano Amato, tra gli ospiti della presentazione avvenuta a Roma nella sede di Comin&Partners, “bisogna rivolgersi agli elettori con un linguaggio diverso, superando la politica che va contro il partito e trascura i bisogni dell’elettore. La politica negativa, fondata sull’ostilità, è una pozione magica per vincere le elezioni ma è un disastro per governare”. Per questa ragione, secondo il presidente emerito della Corte Costituzionale, “c’è molto da fare e molto da rifare in particolare sui temi di cui non si parla mai”.