Tornato in Russia dopo il temporaneo ritiro degli inviati sancito dalla Rai, il corrispondente da Mosca Marc Innaro ieri è stato ospite di Cartabianca per fare il punto della situazione sulla crisi in Ucraina. Il giornalista ha esordito commentando le notizie sul mancato rispetto dei piani del Cremlino: «Qui non hanno mai detto che questa sarebbe stata una guerra lampo e non ho mai sentito parlare della data del 9 maggio come una sorta di data entro la quale risolvere il conflitto. Questi sapevano benissimo che non sarebbe stato facile».
Nel corso del suo intervento, Marc Innaro ha posto l’accento sulla reale potenza delle truppe di Vladimir Putin, assai maggiore rispetto a quella “data” dagli esperti del settore. A suo avviso, la tragedia peggiorerà con il trascorrere dei giorni: «Da quello che purtroppo abbiamo visto finora, l’esercito russo ha usato soltanto un decimo del suo distruttivo ed enorme potere. Purtroppo temo che andremo incontro ad una catastrofe ancora più grande».
MARC INNARO SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA
Marc Innaro ha poi rivolto la sua attenzione sulla strategia militare del Cremlino, parlando di un possibile depistaggio per arrivare a obiettivi ben diversi da quelli circolati negli ultimi giorni: «Come abbiamo visto negli ultimi giorni, sono state bombardate raffinerie, depositi di carburante, aeroporti militari: la strategia russa della Fase 1, di tenere impegnata gran parte dell’esercito ucraino a protezione di Kiev, probabilmente si è riorientata oppure è stata una distrazione per ottenere la Fase 2, che è quella della conquista di tutte le coste del mare di Azov e dell’inclusione del Donbass». Nel chiudere il suo intervento, Marc Innaro non ha utilizzato mezzi termini, rivolgendo una domanda secca: «Sarò forse brutale o cinico, ma mi chiedo: perché in questi anni non si è mai presa seriamente in considerazione la possibilità per l’Ucraina di avere uno status di neutralità come Finlandia o Austria, membri Ue ma non della Nato?».