Marc Marquez pronto alla nuova stagione

Marc Marquez, dopo momenti difficili con incidenti e interventi chirurgici, è pronto a cominciare una nuova stagione di MotoGp. Il 26 marzo, si terrà la prima gara della stagione: la Honda dai collaudi esce “con tanto lavoro da fare: non siamo vicini ai primi ma è inutile farsi venire il sangue amaro. Meglio restare concentrati, comunque vedo passi avanti”, come spiegato al Corriere della Sera. “Quanto mi sento competitivo? La risposta nelle prime 4-5 gare. Ma ho già dei riferimenti. Quest’inverno sono tornato ai livelli di prima, ora manca il passo finale: migliorare il rendimento nella corsa“, spiega.



Sarà una stagione lunghissima ma Marquez non ha paura: “Sto bene, ho notato grandi progressi. Il cambio di format però sarà molto più intenso, non si potrà sbagliare nulla nella preparazione”. Eppure, dopo i vari infortuni, lo spagnolo ha dovuto cambiare stile di guida: “In questi due anni con le limitazioni al braccio ho dovuto adeguarmi. Dovevo essere più “pulito”, ma ero meno efficace. Funzionava soltanto su alcuni circuiti. Il pilota deve adattarsi, ma arriva il punto in cui la moto va adattata al proprio stile perché tutto sia naturale”.



Marc Marquez: “Ho deciso di darmi un’altra chance”

Marc Marquez non nega di aver pensato al ritiro dopo il periodo difficile vissuto negli ultimi anniquarta operazione“, racconta al Corriere della Sera. Dopo l’ultimo intervento, “La qualità della mia vita è migliorata tantissimo, anche professionalmente”.

Tornando indietro, il pilota spagnolo qualcosa cambierebbe: “Non ho rispettato l’infortunio. Si prendono decisioni rischiose: a volte vanno bene, altre male. È andata male. Ho scelto di tornare subito a correre (pochi giorni dalla prima operazione ndr), ti prendi le conseguenze. Ma sono stato anche sfortunato perché sono arrivate un’infezione e poi la rottura dell’omero. Non potevo fare nulla se non cercare di adattarmi”.



“Valentino Rossi parte della mia carriera”

Riguardo la rivalità con Valentino Rossi, Marquez racconta al Corriere della Sera: “È stato parte della mia carriera, insieme a Jorge Lorenzo e Pedrosa con i quali abbiamo avuto bei duelli. La battaglia con lui però è stata di un’altra intensità, di una magnitudine molto grande. C’è stato un prima e un dopo fra noi”. Eppure, non esclude un giorno di sedersi ad un tavolo con lui a parlare di moto: “Mai dire mai. Non succederà domani, ma magari fra 20-30 anni chissà…”.