QATARGATE, PERQUISITO L’EURODEPUTATO SOCIALISTA MARC TARABELLA: PRESENTE ANCHE METSOLA
Sulla scia dell’inchiesta sulle presunte tangenti dal Qatar verso l’Unione Europea, la Procura di Bruxelles ha confermato stamattina le accuse e gli arresti della vice presidente greca del Parlamento europeo Eva Kaili, l’ex eurodeputato del Pd e di Articolo 1 Antonio Panzeri, del compagno di Kaili Francesco Giorgi, del responsabile della ong fondata da Emma Bonino, Niccolò Figà-Talamanca mentre ha provveduto a perquisire l’abitazione dell’eurodeputato socialista Marc Tarabella. Lo scandalo sull’Europarlamento e il Centrosinistra Ue si allarga sempre di più tanto da costringere il Governo del Qatar a prendere posizione netta contro il giro di inchieste nate in Belgio: «Respingiamo categoricamente ogni tentativo di associarlo ad accuse di cattiva condotta», fa sapere un funzionato di Doha in una nota a “Politico.eu”.
In particolare è il gruppo dei Socialisti in Europa ad essere preso di mira da questo nuovo filone di inchieste nate dalle presunte tangenti del Qatar dirette verso diversi funzionari del Parlamento Europe (per cercare di far modificare l’opinione pubblica e mediatica dello stato qatariota in tema di diritti umani, ndr). La presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola ha fatto sapere, attraverso il suo portavoce Juri Laas, che sia lei che tutto il Parlamento europeo «stanno collaborando attivamente e pienamente con le autorità di giudiziarie per favorire il corso della giustizia». Ieri sera è dovuta in fretta tornata da Malta a Bruxelles per essere presente alla perquisizione della casa di Marc Tarabella: la vicenda dell’eurodeputato belga di origini italiane infatti, come prevede l’articolo 59 della Costituzione Belga, imponeva la presenza del presidente del Parlamento di appartenenza in caso di perquisizione di un eletto in Belgio. «Il Parlamento europeo – ha detto il commissario Ue Paolo Gentiloni a ‘Mezz’ora in più’ – «è sempre stato la punta di diamante dal punto di vista dei diritti, magari non ha avuto poteri sufficienti ma sui principi è sempre stato un punto di riferimento. L’inchiesta è una cosa gravissima, se quello che emerge da prime decisioni procura Bruxelles fosse confermato si tratterebbe di esponenti del Parlamento ed attivisti che avrebbero ricevuto soldi per chiudere un occhio sulle condizioni di lavoro in Qatar. Una vicenda vergognosa e intollerabile. Se si confermerà che qualcuno ha preso soldi per cercare di influenzare l’opinione del Parlamento europeo penso che sarà veramente una delle più drammatiche storie di corruzione di questi anni». Al momento tutti i protagonisti Ue arrestati vengono accusati dalla procura federale belga di «appartenenza ad una organizzazione criminale, riciclaggio di denaro e corruzione. Due persone sono state liberate dal giudice». Sono stati rilasciati il padre di Eva Kaili e il capo dei sindacati internazionali Luca Visentini.
CHI È MARC TARABELLA: DIEDE DEL “FANNULLONE” A SALVINI NEL 2014, ISCRITTO AD ARTICOLO 1
Sullo scandalo del Qatargate uno dei nomi subito emersi nelle inchieste – anche se non arrestato né per il momento indagato ufficialmente – è proprio quello di Marc Tarabella: il suo ufficio è stato sequestrato dalla polizia giudiziaria in attesa di capire se anche la sua figura risulta implicata nel presunto vasto giro di tangenti tra Qatar e Unione Europea. Il nome di Tarabella è famoso in Italia non solo per le sue origini abruzzesi e non solo perché nel 2021 si è iscritto nel 2021 al partito fondato da Roberto Speranza e Massimo D’Alema, “Articolo 1” (lo stesso movimento dove è confluito Antonio Panzeri, ex Pd e uno degli arrestati nella vicenda Qatargate).
Marc Tarabella divenne famoso nel 2014 per uno scambio al vetriolo in Parlamento Europeo con l’allora eurodeputato Matteo Salvini in quota Lega Nord: in un discorso in plenaria su un accordo relativo al mondo delle piccole e medie imprese, l’attuale Ministro dei Trasporti lamentava il lavoro quasi nullo dell’Europarlamento in merito. Rispose con forte ira Marc Tarabella che in italiano rivolse parole velenose contro Salvini: «E’ una vergogna sentirla parlare sei l’unico che non si è mai visto nelle riunioni, sei un fannullone». Il leader della Lega aveva usato il termine “tanta aria” per spiegare l’accordo sulla direttiva dei pagamento nella Pubblica Amministrazione, con Tarabella che insorse: «sei un fannullone, parli senza mai venire alle riunioni. Prendi in giro i tuoi elettori». Pacata in quel caso la risposta di Salvini al collega socialista Tarabella: «Non me la prendo, anche se colleghi di sinistra querelerebbero. Sin dall’inizio avevo la certezza che non sarebbe arrivato a niente e non avrebbe portato nulla alle Pmi. Ringrazio il collega, non mi offendo e lo prendo come uno stimolo ad essere più presente. Non mi offendo e gli mando un abbraccio»