La legge impone l’applicazione della marca da bollo da 2 euro, per tutte le fatture emesse di importo superiore a 77,47 euro. Solitamente le marche da bollo sono in formato cartaceo e si acquistano in tabaccheria, vengono applicate sulle fatture cartacee. Ma con l’introduzione della fattura elettronica è possibile anche ovviare all’acquisto materiale della marca da bollo, applicandola virtualmente attraverso il sistema dell’Agenzia delle entrate.
Marca da bollo: regimi forfettari e bollo virtuale
L’obbligo di applicazione si estende a tutte le tipologie di regimi, da quello ordinario a quello forfettario. Dunque, tutti i lavoratori autonomi, i professionisti con partita IVA che hanno un regime fiscale vantaggioso, sono soggetti all’applicazione di questa tassa.
La fattura elettronica non è ancora obbligatoria per i regimi forfettari che fatturano al di sotto di 25000 euro l’anno. Questi autonomi infatti avranno un obbligo di fatturazione elettronica a partire dal 2024. Tuttavia lo smart working e il sempre più frequente lavoro da remoto, sta rendendo la fattura elettronica quasi una necessità. All’interno del sistema fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle entrate, quando si passa la fattura elettronica semplificata o ordinaria, è possibile restare la voce marca da bollo e applicazione virtuale.
Marca da bollo: codici tributo
Per chiunque scelga il pagamento virtuale attraverso la fatturazione elettronica, dovrà applicare alla fine di ogni trimestre il codice tributo adeguato e pagare la marca da bollo.
Il modello F24 da compilare periodicamente con i codici tributo corretti:
Primo trimestre: codice tributo “2521”;
Secondo trimetre: codice tributo “2522”;
Terzo trimestre: codice tributo “2523”;
Quarto trimestre: codice tributo “2524”;
Sanzioni: codice tributo “2525”;
Interessi: codice tributo “2526”.