Dopo le Olimpiadi da sogno, Marcell Jacobs non ha intenzione di fermarsi. Il 28enne è pronto a interpretare un ruolo da protagonista ai Mondiali indoor in programma in questi giorni a Belgrado, in Serbia.  L’atleta di El Paso è pronto a contendere il primato all’americano Christian Coleman, padrone del record dei 60 metri,  e ne vedremo delle belle…



Intervenuto ai microfoni de La Stampa, Marcell Jacobs è tornato al “precedente” dei Mondiali del 2019: «Io gli avevo mandato un messaggio via social con i complimenti per il 6″45 che ha fatto quest’ anno e lui ha risposto “Grazie fratello, lo stesso vale per te”, quindi siamo a due passi avanti. Rispetto alla sua studiata distanza, ovvio». Il velocista non ha intenzione di cambiare modo d’essere, d’altronde: «Io sono me stesso, mi piace essere… cazzone anche se forse è la parola sbagliata e non spiega davvero il concetto: mi diverto, sono qui a fare quello che mi entusiasma. Dovrei sfoggiare una faccia truce per sembrare più grande grosso e cattivo? Vivo queste gare con piacere, con gusto e gioia, non riuscirei a fingere di essere arrabbiato solo perché lo sprinter da copione deve fare un po’ il bullo».



MARCELL JACOBS AI MONDIALI INDOOR DI BELGRADO

Marcell Jacobs ha spiegato che nessuno è imbattibile, tantomeno Coleman, ma ha sottolineato che i 60 metri sono il regno dello statunitense. L’obiettivo dell’orgoglio italiano è quello di restargli più vicino possibile almeno fino ai 35 metri. «Il sogno è stargli avanti un millesimo, stargli oltre in qualche modo», ha evidenziato il velocista. Marcell Jacobs ha poi rimarcato di non aver mai staccato i piedi da terra nonostante i trionfi delle Olimpiadi, ma c’è qualcosa che è cambiato: è più consapevole. Prima, ha raccontato, sentiva di più la pressione, dovendo dimostrare a se stesso di valere. Certo, c’è qualche gioiello in più: «Mi sono regalato un bracciale, un orologio che brilla e una collana e… basta, ho fatto il bravo. Sono appassionato di queste cose, si devono vedere se no non ha senso, mi sono tenuto ancora basso. Per adesso».

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