MARCELL JACOBS SI RACCONTA: GLI OBIETTIVI FUTURI
In una intervista concessa a Repubblica, Marcell Jacobs ha raccontato presente e futuro parlando chiaramente dei prossimi appuntamenti e delle grandi rivalità in pista. Una, in particolare: quella con Fred Kerley, con il botta e risposta a distanza tra i due sprinter che, verosimilmente, saranno avversari ai Mondiali di Budapest e, chissà, alle Olimpiadi di Parigi dove Jacobs difenderà il titolo vinto a Tokyo. “Il trash talking con lui mi piace, mi carica” ha detto Jacobs, che poi ha anche ammesso come questo dualismo metta in primo piano l’atletica, dunque faccia bene, e di non vedere punti deboli nel suo modo di correre – rispetto a Kelsey – e che ognuno corre secondo le sue caratteristiche e i suoi punti fermi, “io più sono felice meglio corro” ha detto.
Dicevamo però degli appuntamenti: Jacobs punta chiaramente i Mondiali e le Olimpiadi, e afferma di non avere un piano B perché “io ho sempre e solo avuto un piano A e continuo con quello”, e questo piano prevede che si pensi a un altro Mondiale dopo i Giochi. Le scarpe Puma (che ringrazia) chieste durante l’inverno sono infine arrivate e chissà che possano essere il segreto per altre medaglie; a proposito, ci sarebbe anche quella della 4×100 da difendere e, a tale proposito, Jacobs ha detto di non aver mai aperto dubbi circa la sua presenza nella staffetta, che il loro è un gruppo unitissimo e che quando si tratterà di correre per i titoli importanti lui ci sarà.
JACOBS E GLI ALTRI AZZURRI
A Marcell Jacobs è poi stato chiesto se Samuele Ceccarelli, che li testerà al suo fianco (come rivale, ovvio) al Golden Gala di Firenze, possa diventare un centometrista competitivo: la risposta sta nella preparazione, ha detto il campione olimpico, quella di Ceccarelli sui 60 è stata ottima (tanto che Marcell si è dovuto inchinare due volte, prima agli Assoluti Italiani e poi agli Europei indoor) ma aggiungere 40 metri “può sembrare pochissimo e invece è tantissimo”, perché la preparazione a questa gara richiede ovviamente qualcosa di diverso, Ceccarelli è certamente un talento ma ci vuole poi altro. Per esempio, l’esperienza: atleti come Issam Asinga e Letsile Tebogo possono già fare paura, e in prospettiva Mondiali e Olimpiadi possono essere un grattacapo.
Non per Jacobs, o meglio: lui sostiene che quando ci sono i grandi appuntamenti “si ritrovano sempre gli stessi”, e poi ci sono i turni di qualificazione da superare e la cosa non è affatto semplice. “A Budapest e Parigi bisognerà farsi trovare pronti, arriverà in fondo chi ha sempre fatto le finali”. Lui, per esempio, ed è la grande speranza: recentemente ha anche inaugurato, nella sua Desenzano, una Academy che porta il suo nome. Il sogno era quello di ispirare i bambini con il suo esempio: oggi Marcell Jacobs può dire di avercela fatta, aspettando magari di mettere qualche altra medaglia d’oro al collo.