Una scelta di vita radicale quella presa da Marcell Jacobs, che ha salutato l’Italia e si è trasferito negli Stati Uniti per preparare la stagione. Il bresciano, nato in Texas da un padre che non lo ha cresciuto, ha deciso di allenarsi a Jacksonville. A Repubblica racconta: “Non è niente male, è una città molto grande ma allo stesso tempo super tranquilla. Non c’è quel caos che puoi trovare a Roma, quel traffico e quel nervosismo. Qui le strade sono grandi, ognuno si fa i fatti suoi, si vive in modo rilassato, e questo porta anche te ad essere più rilassato. Per me è fondamentale riuscire a vivere in un luogo in cui non assorbi tensioni di qualsiasi tipo. C’è sempre il sorriso, la gente è super cordiale”.
Jacobs è in Florida da un mese ma ha avuto modo di vivere già il suo primo Thanksgiving insieme alla moglie Nicole. “Ci siamo messi anche noi nella modalità americana. Il giorno prima siamo andati a fare la spesa, i supermercati erano assaliti da persone in fila per il giorno del Ringraziamento. Abbiamo passato due orette abbondanti alla ricerca degli ingredienti per poter fare il miglior tacchino possibile, lo abbiamo seguito con attenzione durante le cinque ore di cottura. Abbiamo pure guardato la partita della Nfl. Confesso: ho sgarrato un pochino”.
Marcell Jacobs: “Volevo godermi la mia famiglia americana”
In Florida, Marcell Jacobs ha modo di praticare anche il golf: “Qui è molto facile praticarlo, ci sono campi ovunque, pure nel complesso di sei chilometri dove abito. È uno sport che mi ha sempre attirato, ti insegna la pazienza, il colpo forte non ti viene con la forza. Vorrei impararlo, in modo da essere invitato un giorno alla Ryder Cup”. La scelta di trasferirsi negli Stati Uniti non è casuale nella vita del campione azzurro: “Volevo tornare un po’ alle mie origini, e godere quella parte di famiglia americana che non ho mai avuto la possibilità di vivere. Dalle parti di Jacksonville ci sono i miei parenti da parte di padre, e soprattutto mia nonna Claudia, a Kingsland in Georgia, a una mezz’ora da qui” racconta a Repubblica.
“Quando mia mamma si risposò avevo due fratelli e mi vedevo, tra virgolette, diverso rispetto a loro, ho avuto una crisi d’identità. A quel punto mia mamma fece in modo che la nonna potesse venire in Italia, per farmi comprendere da dove arrivavo, come quando e perché. È stata una figura importante, quel passaggio della mia vita mi è servito a diventare quello che sono” rivela. Negli Stati Uniti, dove risiede ormai da un mese, Jacobs ha ritrovato quella felicità e quegli stimoli che negli ultimi tempi aveva perso.