Marcell Jacobs ha scagliato frecciate al vetriolo nei confronti di Fedez e della sua società di rappresentanza, alla quale il campione olimpico di Tokyo 2020 si era rivolto per quanto concerne il suo management. L’ha fatto attraverso le colonne del quotidiano “La Stampa”, sulle quali il 28enne nativo di El Paso (Texas) ha sottolineato come le batoste, nella vita, si rivelino necessarie: “Quando tutto sembra facile non ti godi nulla e nel momento in cui cadi ti fai male. Invece, se prendi botte, eviti di rifare lo stesso errore”.
Dopodiché, l’atleta è entrato nello specifico della questione: “Non pensavo fosse difficile rappresentarmi. Nel 2018 mi sono affidato alla società di Fedez, mi aspettavo che stare vicino a lui desse visibilità, ma lì non hanno mai sviluppato un progetto. Me li aspettavo pronti al risultato, invece ho vinto a Tokyo e mi hanno scritto 24 ore dopo. Erano al mare e non gliene fregava niente”.
MARCELL JACOBS VS FEDEZ: “C’ERA POCA TRASPARENZA”
Nel prosieguo del suo intervento su “La Stampa”, Marcell Jacobs ha aggiunto, riferendosi alla società di Fedez: “Per contrasto, quando mi sono trovato davanti a persone che promettevano soldi e numeri mi sono affidato. In qualche mese ho realizzato che mi raccontavano come non sono. C’era poca trasparenza.
A quel punto, Jacobs ha scelto di coinvolgere sua mamma nella sua carriera: “Tutti sapevamo che mia madre non può essere la persona che mi chiude i contratti, ma mi serviva risistemare l’assetto, con persone fidate al cento per cento. Una volta messo ordine, abbiamo organizzato tanti incontri per individuare il profilo giusto. E questa società non mi ha promesso numeri, mi ha dato una visione internazionale. Con loro si parla di collaborazioni a lungo termine, per il post atletica”. Già, perché Marcell Jacobs, dopo avere archiviato il discorso Fedez, non ha avuto problemi a confessare che “fino a qualche anno fa il mio pensiero era solo corsa, non volevo considerare il dopo. Purtroppo, in questo bellissimo sport da un giorno all’altro può cambiare la vita”.