C’è anche Marcella Bella, tra i protagonisti della terza puntata di Ballando con le Stelle, che la vedrà presente insieme a Milly e gli altri in qualità di “ballerina per una notte”. Sì, perché dopo un’intera carriera dedicata alla musica “cantata”, per Marcella sembrerebbe arrivato il momento di cimentarsi in un’arte vicina a quella che l’ha sempre contraddistinta: la danza, appunto. Lo aveva già detto nel 2019: “Credo ci sia sempre posto per chi vuole fare o interagire con l’arte, qualsiasi cosa è cultura, anche guardare un tramonto e restarne affascinati”. Nella stessa intervista a Recensiamo Musica, approfondiva la descrizione del suo senso artistico, che (anche) questa sera – presumibilmente – verrà fuori in maniera inedita: “A me piace accostarmi all’arte da profana, sentire quello che mi trasmette, lo trovo bellissimo perché a mia volta con le canzoni cerco di fare la stessa cosa, lasciando libera interpretazione al pubblico. La musica fa parte del mondo dell’arte, anche quella cosiddetta leggera!”.
Marcella Bella: “La casa discografica come una famiglia; oggi invece…”
Sempre a proposito di musica, per Marcella Bella si tratta di un periodo “di magra” per molti artisti della sua generazione. “Negli anni ’70, ’80 e ’90 i numeri erano impressionanti rispetto a quelli di oggi”, racconta. “Dopodiché sono subentrati il web e un modo diverso di concepire questo settore, da ascoltare le canzoni si è passati a scaricarle, di conseguenza i dischi vengono acquistati sempre meno. È davvero un peccato che non ci siano più le vecchie grandi case discografiche, che ho vissuto e amato tantissimo, al loro interno si respirava un’atmosfera familiare, ogni artista aveva la possibilità di crescere e di costruire qualcosa di importante, si seguiva una linea. Adesso c’è un usa e getta dei talent show, i ragazzi vengono seguiti per due o tre mesi e poi ‘avanti il prossimo’, questo non è bello per i giovani”.
L’opinione di Marcella Bella sui cantanti in tv
Marcella Bella constata come le cose – nel suo settore – siano cambiate anche sul piano della pubblicità. I format in voga oggi sono diversi dal Festivalbar e da Un disco per l’estate, per esempio, da sempre considerati come delle “vetrine” per gli artisti e degli “eventi” per il loro pubblico. Eventi attesi e approfonditi, però, diversi da quelli che si vedono oggi in tv: “Adesso non c’è più niente, ci sono questi summer non so che cosa: delle passerelle inutili di canzoni e cantanti che passano e spassano. Il Festivalbar era una trasmissione fantastica, purtroppo non ci sono più grandi personaggi come Gianni Ravera e Vittorio Salvetti, loro volevano davvero bene alla canzone italiana e la mettevano in risalto con manifestazioni incredibili, d’inverno c’era Sanremo, più tante kermesse estive nelle varie piazze”. Un’alternativa alla logica della performance “sterile” potrebbe essere rappresentato dai social, dove lei stessa si vanta di intrattenere un dialogo importante e partecipato con i suoi fan.