Marcello Degni, il consigliere della Corte dei Conti che un mese fa era finito al centro di una bufera dopo un colorito post sul suo profilo Twitter, sembra pronto a sferzare un nuovo attacco al governo. Presto, l’editore auspica entro la metà di febbraio, uscirà infatti il suo nuovo libro, intitolato ‘Il bene pubblico maltrattato‘. L’oggetto del lungo saggio di oltre 400 pagine sarà proprio il bilancio pubblico che da decenni è stato trasformato, a suo dire, da strumento politico a mero esercizio di stile.
Nella sinossi del libro di Marcello Degni, pubblicata sul sito dell’editore Castelvecchi, il magistrato spiega che “il bilancio è il luogo irriducibile della democrazia“, puntando il dito contro il Parlamento che “deve tornare a essere il protagonista principale nella sua trattazione”. L’editore, inoltre, in una nota al libro del togato della Corte dei conti, sottolinea che “negli ultimi due decenni si è assistito a una significativa riduzione del ruolo del Parlamento nell’approvazione del bilancio di previsione, attraverso l’uso sistematico da parte del governo di pratiche distorsive basate sul maxi emendamento e sulla fiducia”. Una pratica che, come spiegò (poco) chiaramente Marcello Degni nel suo tweet “si è ripresentata anche nel 2024, consolidando la tendenza al declino dell’influenza del Parlamento nelle decisioni sulle politiche pubbliche e sui programmi da attuare”.
La bufera contro Marcello Degni per il tweet
Insomma, il nuovo libro di Marcello Degni sembra il secondo atto del suo attacco contro il governo, espresso in quel post che pubblicò il 30 dicembre, subito dopo l’approvazione del Bilancio 2024. Nel tweet, rivolto a Elly Schlein, disse che “potevamo farli sbavare di rabbia sulla loro cosiddetta manovra blindata”, mentre si era persa l’occasione per “l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio“. Inutile dire che, in particolare per quest’ultima frase, il magistrato venne aspramente criticato, anche dalla premier Giorgia Meloni.
La Corte dei conti ha immediatamente deciso di aprire un provvedimento disciplinare contro Marcello Degni, seguita dall’Associazione nazionale magistrati della Corte dei conti, con audizioni che si apriranno nei prossimi mesi e che potrebbero portare ad una semplice sanzione disciplinare, fino alla sospensione temporanea dal ruolo e dallo stipendio, fino anche all’espulsione dalla Corte. Dal conto suo, invece, Marcello Degni, che non si pente del post, ma si dice, anche “convinto di aver fatto la scelta giusta“, si era difeso sottolineando che il suo non era un attacco al governo, ma alle modalità in cui viene approvato, di anno in anno, in Bilancio. Chissà se basterà davanti come difesa davanti ai suoi ‘colleghi’.