CHI È MARCELLO DELL’UTRI, IL PRIMO COLLABORATORE IN POLITICA DI BERLUSCONI
Se Adriano Galliani è noto per essere lo storico braccio destro di Silvio Berlusconi soprattutto nel calcio, Marcello Dell’Utri è invece l’uomo con cui ha scritto una pagina della storia politica italiana, perché insieme nel 1993 fondarono Forza Italia. Ma fu anche collaboratore in Publitalia ’80, che lasciò dopo la svolta politica, e Fininvest. Oggi si celebra il lutto della morte di Berlusconi e con essa riaffiorano tutti i ricordi di come iniziò il “personaggio” che ha cambiato la storia italiana degli ultimi 40 anni: in questa epoca la figura di Dell’Utri è stata tutt’altro che marginale. I due si conobbero all’università, poi iniziarono a lavorare insieme. All’età di 23 anni divenne segretario di Berlusconi, che nel 1974 gli chiese di tornare a Milano, visto che nel frattempo si era trasferito a Roma, per lavorare presso l’Edilnord. Lavoro e politica li hanno uniti in tutti questi anni, caratterizzati però da molteplici procedimeni giudiziari e inchieste, come quella per le stragi di mafia.
I pm di Firenze accusano l’ex senatore e l’ex premier entrambi di essere i mandanti esterni delle stragi del ’93-’94, ma dagli atti depositati, e visionati recentemente dal Foglio, «emergono soltanto illazioni surreali e senza prove». Lo stesso quotidiano sottolinea che quegli atti, «se esaminati integralmente, confermano tutta la debolezza dell’indagine fiorentina». Per decenni, comunque, è stato accompagnato da accuse secondo cui sarebbe vicino agli ambienti mafiosi, anche alla luce di alcune sentenze. Due volte è stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, mentre è stato assolto in secondo grato per la trattativa Stato-mafia.
DELL’UTRI: “HO PAGATO ANCHE PER COSE CHE NON HO FATTO”
«Penso che la vita ti possa presentare il conto anche per cose che non hai fatto», disse Marcello Dell’Utri a proposito della condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. Sull’accusa di essere il tramite tra la mafia e Forza Italia, aggiunse: «Non esiste al mondo, ci sono stati momenti di forte contrapposizione politico-giudiziaria e sono entrato nell’occhio del ciclone sin da quando è nata Forza Italia, nel ’94. Sono stato vittima di calunnie ma adesso, mi creda, ho metabolizzato tutto». Da sempre vicino a Silvio Berlusconi, ora Marcello Dell’Utri si limita a dare consigli, restando distante dalla politica. Infatti, nei mesi scorsi si è a lungo parlato dei suoi incontri con esponenti politici. A Repubblica, ad esempio, rivelò di aver incontrato Matteo Renzi, «una persona gradevole». Parlò anche della vicinanza tanto discussa tra Berlusconi e Vladimir Putin, spiegando che il Cavaliere «sarebbe la persona ideale a svolgere un ruolo di mediatore internazionale per risolvere il conflitto in Ucraina». Marcello Dell’Utri rifarebbe tutto quello che ha fatto nella sua vita: «Mi dispiace soltanto per come la mia vicenda, soprattutto per effetto del risalto mediatico, abbia fatto soffrire la mia famiglia».