Marcello Dell’Utri è sempre stato per certi versi il personaggio più controverso fra quelli che gravitavano nell’orbita di collaboratori stretti di Silvio Berlusconi, il compianto Cavaliere che moriva esattamente un anno fa, il 12 giugno del 2023. Siciliano doc, originario di Palermo, è stato invischiato in numerose inchieste e indagini, arrivando anche ad essere condannato per associazione mafiosa, ma Berlusconi non l’ha mai abbandonato, standogli al suo fianco anche dopo la morte, con un lascito da ben 30 milioni di euro. Ma vediamo la storia di quello che è considerato uno degli artefici di quel miracolo politico che fu Forza Italia.
Nato a Palermo l’11 settembre del 1941, Marcello Dell’Utri è stato dirigente d’azienda nonché un ex politico, arrivando a ricoprire il ruolo di senatore. Dopo essersi diplomato al classico nel capoluogo siciliano, si spostò al nord, e nel 1961 si laureò in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano, dove conobbe Silvio Berlusconi ma anche Fedele Confalonieri, stretto collaboratore del Cavaliere.
MARCELLO DELL’UTRI, IL “SEGRETARIO” DI SILVIO BERLUSCONI: IL RITORNO IN SICILIA POI L’ARRIVO IN EDILNORD
Fra l’ex Premier e Dell’Utri nacque subito una profonda amicizia e ammirazione e Berlusconi, intuendo le capacità del palermitano, lo assunse pochi anno dopo gli studi come segretario personale presso la sua ditta dell’epoca, Edilnord, sponsorizzando tra l’altro la Torrescala, una squadra di calcio di cui proprio Dell’Utri era allenatore (il pallone è un’altra delle grandi passioni che accomunavano i due). Nel 1964 si trasferì a Roma, dopo di che tornò a Palermo, dove, nel 1970 iniziò a lavorare per la Cassa di Risparmio delle Province Siciliane di Catania, raggiungendo il ruolo di direttore generale di Sicilcassa a Palermo nel 1973.
Fu proprio nel 1974 che Dell’Utri iniziò a lavorare a fianco di Silvio Berlusconi come segretario di Edilnord, occupandosi dei lavori di ristrutturazione della villa di Arcore, che il futuro premier aveva appena acquistato dalla marchesina Annamaria Casati Stampa. Nel 1982 avvenne invece lo sbarco in Publitalia ’80, la società che era il cuore pulsante di Mediaset in quanto raccoglieva tutta la pubblicità mandata in onda su Canale 5 prima, e Rete 4 e Italia Uno poi, e che fu fondata nel 1979 da Silvio Berlusconi. Dell’Utri ne divenne amministratore e di fatto era lui che gestiva tutta la pubblicità delle tre reti commerciali.
MARCELLO DELL’UTRI, IL “SEGRETARIO” DI SILVIO BERLUSCONI: LO SBARCO IN POLITICA
Nel 1984 divenne invece amministratore delegato del gruppo Fininvest mentre nel 1990 fondò la Silvio Berlusconi Editore, che seguì fino al 1993. Il suo ruolo principale riguarda però, come anticipato sopra, la fondazione di Forza Italia. Dopo l’inchiesta Mani Pulite che aveva spazzato via mezza politica ad eccezione del Partito Comunista, si mormora che Berlusconi fosse molto preoccupato per i debiti delle proprie aziende, e temendo che il futuro governo di sinistra potesse introdurre una legge ad hoc per “decapitarlo”, decise appunto di scendere in campo fondando un partito.
Se molti dei suoi collaboratori lo sconsigliarono di imbattersi in questa avventura, diverso fu invece il parere di Marcello Dell’Utri che lo spinse alla fondazione di Forza Italia nel 1993. Nel corso degli anni successivi ha ricoperto vari ruoli politici e dirigenziali, e spesso e volentieri è stato invischiato in numerose inchieste controverse con varie accuse.