«Putin si gioca il tutto per tutto con questa guerra. È in un braccio di ferro con gli Usa dal 2004-2005, da quel momento c’è un rapporto di amicizia-inimicizia con l’Occidente. In questo momento si è convinto che il passaggio dell’Ucraina fosse imminente e si è giocato il tutto per tutto»: questa l’analisi di Marcello Foa ai microfoni di Quarta Repubblica.
Il noto giornalista si è soffermato sui piani del Cremlino, precisando: «I russi sono strateghi raffinati, mi stupirebbe se Putin avesse sottovalutato in maniera così evidente questi fattori. Io credo che la vicenda sarà più lunga. Di certo, se non riesce a ottenere qualcosa di significativo, sarà molto difficile che riesca a mantenere il potere a Mosca: la Russia o diventa putiniana o sarà senza Putin al potere».
MARCELLO FOA: “SONO ORE PERICOLOSE”
«Se davvero la situazione sul terreno non è quella che Putin si aspettava, queste sono ore pericolose», l’allarme di Marcello Foa:«Nella logica di Putin, essere messo con le spalle al muro, è il momento in cui può agire nel modo più imprevisto, violento e irrazionale. Per questo sono ore cruciali». Incalzato da Nicola Porro, Marcello Foa ha rimarcato i grandi cambiamenti in corso a causa di questo conflitto: «C’è un sentimento molto forte che abbiamo perso, quello della patria. Le persone in Ucraina, Russia e Polonia sono mosse da un sentimento di appartenenza che è fondamentale e che è il motore di tante decisioni politiche, civili e militari. Il mondo che si sta delineando è un mondo profondamente cambiato: l’invasione dell’Ucraina rappresenta la prima grande guerra di terra dalla fine della Seconda guerra mondiale. La Germania ha violato l’impegno dell’evitare il riarmo. Il terzo punto è che Putin si è coperto le spalle con la Cina: sta facendo un’operazione chiaramente concordata con Pechino. Il gioco è più sottile e complicato di quanto pensiamo».