Paolo Geremei, 40enne regista, ha realizzato uno splendido docufilm dedicato a Marcello Lippi dal titolo “Adesso vinco io”, 90 minuti dedicati alla straordinaria carriera del tecnico toscano, uno degli allenatori più vincenti di sempre capace di vincere tutto con la Juventus e poi lo storico mondiale di calcio del 2006 con la nazionale italiana. Si parla ovviamente degli “invincibili” bianconeri del 1996, squadra a cui si ispirava Sir Alex Ferguson: «Non a caso il nostro film – racconta Geremi parlando con L’Avvenire – si apre con la citazione di sir Alex Ferguson, il guru del Manchester United che disse: “Facevo vedere ai miei giocatori le videocassette della squadra di Lippi e dicevo: non guardate la tattica o la tecnica, quella ce l’abbiamo anche noi, voi dovete imparare ad avere quella voglia di vincere».
Il titolo del docufilm nasce da una frase che Marcello Lippi ripeteva sempre a se stesso, appunto «adesso vinco io», che lo stesso proferiva a inizio carriera quando non aveva vinto ancora nulla nel mondo del pallone. Geremei racconta di chiamare Marcello Lippi a volte solo “Marcello” ma a volte solo “Mister svelando: “Per me il Lippi uomo è stata una piacevole rivelazione. Dalla tribuna, da tifoso del calcio, lo immaginavo freddo, cinico, poco propenso all’esternazione dei propri sentimenti. Invece ho scoperto un uomo generoso, passionale e appassionato”.
GEREMEI DA ZERO A ZERO AL DOCUFILM SU LIPPI: “VIALLI CI FECE PIANGERE”
Lippi aveva costruito come una sorta di corazza, racconta il regista, per difendersi e dimostrare ai ragazzi che il leader deve sempre mantenere il timone saldo fra le mani. Geremei ha incontrato i calciatori della Juventus 1996 nell’estate del 2022 a Viareggio: “Li ho visti abbracciarsi felici ed emozionati come dopo un gol”. Durante quell’incontro arrivò anche la chiamata di Vialli da Londra: “Quel saluto da lontano di Vialli ha confermato il gran bene che si vogliono tutti i ragazzi di Lippi: loro erano emozionati, qualcuno piangeva, e anche noi dietro la telecamera non abbiamo trattenuto le lacrime”.
Geremei parla di “squadra-famiglia”, il grande segreto delle molte vittorie di Marcello Lippi. “Nel racconto la parte umana coincide perfettamente con quella sportiva”. Nel docu film si parla anche della “macchia” Roberto Baggio, spiegando che Lippi “non è riuscito ad entrare nella testa di Roberto Baggio: tra loro sono volati gli stracci. Con Roberto Baggio, che non compare nel film, io credo che nel tempo la situazione si sia ricomposta e fra loro oggi regni la pace”.
GEREMEI DA ZERO A ZERO AL DOCUFILM SU LIPPI: “UN TRIPLO SALTO CARPIATO”
Geremei aveva realizzato un precedente documentario Zero a zero, su quei talenti che non ce l’hanno fatta nel calcio, e il giornalista de L’Avvenire chiede giustamente come abbia fatto a passare da quel tipo di prodotto a quello su Lippi: “Ho fatto un triplo carpiato, lo riconosco – sottolinea – ma posso assicurare che quella luce negli occhi che ho visto in Caterini, Giulii Capponi e Rossi, è la stessa identica luce che ho ritrovato in Alex Del Piero che ci racconta quando 19enne dal Padova passò alla Juventus. E lì alla Juve quando incontra Lippi apprende la lezione più importante della sua vita: «Se vuoi arrivare un po’ più in alto degli altri, allora devi dare più degli altri, perché il talento da solo non basta». Il Lippi pensiero sta fondamentalmente in questo insegnamento che Del Piero ha fatto suo, così come tutti i campioni che Marcello ha allenato a diventare uomini, prima che dei fuoriclasse”.