Marcello Mastroianni, la morte e la malattia

Marcello Mastroianni, com’è morto e curiosità su uno dei nomi più rappresentativi del cinema italiano. Il 9 dicembre del 1996 è morto uno dei più grandi attori del cinema italiana. Si tratta di Marcello Mastroianni venuto a mancare all’età di 72 anni a causa di una lunga malattia. L’attore, tre tre volte candidato ai Premi Oscar, è stato stroncato da un terribile tumore al pancreas. Nonostante la malattia, l’attore non ha mai smesso di recitare; anzi poco prima della morte aveva terminato le riprese del film “Viaggio all’inizio del mondo di Manoel de Oliveira”. Un film importante in cui è presente una sua auto-confessione dal titolo “Marcello Mastroianni – Mi ricordo, sì, io mi ricordo” curata da Anna Maria Tatò, sua ultima compagna.



La malattia l’aveva talmente provato che le ultime riprese del film l’attore le ha fatte da seduto a causa di tre fleboclisi al giorno. Saltarono, invece, gli spettacoli teatrali. A stargli accanto fino all’ultimo momento è stata la figlia Chiara nata dall’amore con Catherine Deneuve che gli è stata accanto fino all’ultimo respiro.



Marcello Mastroianni e il rapporto con Sophia Loren

Nella vita di Marcello Mastroianni però c’è stata anche un’altra donna importante. Si tratta di Sophia Loren con cui ha vissuto un amore platonico. Grandissimi amici, Sophia e Marcello hanno recitato in tantissimi film dopo che l’attore l’aveva notata in una trasmissione. “Mi disse che aveva visto una puntata de Il Fatto dove era intervenuta Sophia Loren e che l’aveva trovata bellissima, come se per lei il tempo si fosse fermato. L’avevo intervistata in occasione del suo sessantesimo compleanno e una rivista americana l’aveva decretata l’attrice più affascinante. Mi disse di lei che era la donna con cui aveva avuto la storia più lunga: ‘La nostra vicenda dura dal 1954 e non è ancora chiusa” – ha raccontato proprio la Loren che per Mastroianni era una donna vera, autentica e verace.



Un sodalizio importante quello tra Sophia Loren e Marcello Mastroianni come precisò proprio l’attore in una vecchia intervista rilasciata ad Enzo Biagi: ” me ne rendo conto quando mi accoppiano d’ufficio con attrici somare. Capita magari che siano gentili e carine, e allora la cosa è sopportabile; ma a volte sono solo asine, e in questo caso aspetti la fine del film come una liberazione”.