Il mondo dell’imprenditoria ha perso un leader d’altri tempi: è morto Marcello Mutti, il re della passata di pomodoro, il primo a vendere la salsa in vetro. Aveva 83 anni ed è deceduto nella sua abitazione, con l’affetto della famiglia che gli è rimasta accanto fino alla fine, in particolare la moglie Angelita e il figlio Francesco, che è amministratore delegato dell’azienda di famiglia.
“Ci lascia un’eredità esemplare: la passione per il proprio lavoro e il rispetto per le persone“, sono le parole con cui lo ricorda il figlio. Per quanto riguarda i dipendenti, che lo chiamavano “signor Mutti”, lo ricordano con affetto, esaltandole l’eleganza, la raffinatezza e l’ironia.
Nonostante abbia lasciato le redini della sua impresa al figlio nel 1994, Marcello Mutti era comunque presente ed era sempre attento ai lavoratori e ai valori dell’azienda. Non a caso il figlio ha sottolineato la passione del padre, una dedizione grazie alla quale i dipendenti si sentono parte del processo di crescita della stessa azienda.
MARCELLO MUTTI, IMPRENDITORIE ALL’AVANGUARDIA
Marcello Mutti si è distinto per le sue scelte visionarie, sempre proiettate al futuro, grazie alle quali l’azienda è stata all’avanguardia per quanto riguarda la lavorazione del pomodoro, con un’attenzione particolare a sostenibilità e ricerca, quando questi temi non erano ancora d’attualità. Infatti, era attento al concesso di riutilizzo ed era anche contrario allo spreco. “Amava molto la natura e, quando la vedeva ‘calpestata’, ne soffriva tanto“, ricorda il figlio Francesco.
Ad esempio, ebbe l’intuizione di usare le bottiglie di vetro per mostrare la passata di pomodoro, infatti ora vengono ancora usate per confermare la trasparenza e la qualità del prodotto. Inoltre, negli anni ha collezionato diversi riconoscimenti per i metodi di produzione usati e per la qualità dei prodotti, essendo un modello virtuoso per quanto riguarda la filiera italiana. Infatti, il direttore acquisti dell’azienda, Giovanni Grossi, ricorda anche intelligenza e sensibilità, che definisce “rare“, oltre al suo “grande spessore“.