MARCELLO PERA, UN CANDIDATO LIBERALE COME PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Il nome girava nei rumors del Centrodestra da giorni ormai ma per Marcello Pera comunque l’essere stato inserito nella “rosa” di tre nomi per l’elezione a Presidente della Repubblica rappresenta un riconoscimento che va ben al di là del pur importante “passato” istituzionale.
I nomi scelti da Salvini, Meloni, Tajani rappresentano un «cambio di passo» e un tentativo di «uscire dalle logiche di partito» per offrire alle coalizioni rivali e al Paese un nome spendibile per caratura, tradizione e qualità morali/politiche rispecchiate. Come ha spiegato in conferenza stampa il leader della Lega Salvini, «Io mi siedo a dialogare offrendo profili di alto livello: Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio non hanno una tessera di partito in tasca, non sono organici a nessun partito». Ex Presidente del Senato tra il 2001 e il 2006, Marcello Pera è statp coordinatore nazionale della Convenzione per la Riforma liberale e ha aderito in passato a Forza Italia arruolandosi come personalità liberale, di alto spessore culturale – è docente di filosofia teoretica e saggista – ma rimanendo negli anni affascinato dall’esperienza cristiana nell’incontro-testimonianza con l’allora Cardinale Joseph Ratzinger, divenuto poi Papa Benedetto XVI,
CHI È MARCELLO PERA?
Dopo l’impegno politico conclusosi nel 2006, negli ultimi anni il candidato del Centrodestra per il Quirinale Marcello Pera è tornato alla sua antica passione, gli studi filosofici, concentrandosi sul rapporto tra storia europea e cristianesimo. Nel libro scritto a 4 mani con il Cardinale Ratzinger nel 2004 aveva affrontato da vicino il tema indissolubile tra fede e ragione: «Non basta dire “dialogo”, come non solo i laici, ma anche tanta parte della Chiesa oggi dice: il dialogo non è un dialogo se non esiste un criterio per dialogare. Questo criterio è costruito dalla ragione o la ragione lo scopre? E se lo scopre, in che modo? Con un’illuminazione? E’ su questo punto che Ratzinger, che pure è tanto amante della ragione come l’ultimo dei laici, porta il terreno della discussione sulla verità. E così si torna ai limiti del relativismo. Problemi affascinanti, e della massima attualità politica», raccontava lo stesso Marcello Pera in una lontana intervista al portale “Rossoporpora” in merito al rapporto di stima e amicizia con il Papa Emerito.
In contrasto con la gran parte del Centrodestra, Marcello Pera voto per il Sì convintamente al referendum costituzionale di Matteo Renzi del 2016: più di recente, nell’affrontare le tematiche politiche legate alla pandemia, si è “discostato” dall’opinione comune in più aspetti.
Contro l’obbligo vaccinale, Marcello Pera è molto polemico con la modernità europeista anche se grande estimatore dell’opera politica ed economica di Mario Draghi: «Io sono un liberale conservatore e vorrei sottolineare che c’è un’Italia che non è rappresentata dai cattolici e dai socialisti e, analogamente, c’è un’Europa che non si sente rappresentata da loro. Qui però si parla di liberali-conservatori e li si tratta in modo schifiltoso, dando loro dei ‘vecchi fascisti’. Questo non è propriamente intelligente», questo l’ultimo sfogo lo scorso novembre in collegamento con “Stasera Italia Weekend”.