Prosegue il dibattito sul ddl Zan, il testo sull’omotransfobia atteso all’esame di Montecitorio dopo le polemiche tra maggioranza e opposizione, e il filosofo Marcello Pera è tra gli esponenti di spicco che hanno firmato contro la legge voluta fortemente dalla Sinistra. Intervenuto ai microfoni di Huffington Post, l’ex presidente del Senato l’ha definito un testo totalitario e discriminatorio, tale da violare il principio fondamentale della libertà di espressione e di pensiero: «Esiste già nel nostro codice penale la norma che punisce chi incita o commette violenza contro qualcuno a prescindere dal genere. Non c’è nessun bisogno di aggiungere questa legge». Marcello Pera ha spiegato che questa norma va a toccare la libertà di opinione e di organizzazione del pensiero, ribadendo che la nozione di omofobia e transfobia nel ddl Zan resta vaga. E questo è pericoloso…



Marcello Pera: “Ddl Zan sull’omofobia nuovo capitolo del suicidio dell’Occidente”

Nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Huffington Post, Marcello Pera ha affermato che il difetto del ddl Zan è la vaghezza della definizione che rende vago il reato, dettaglio legato all’incertezza nell’applicazione della legge: «Se un comportamento non è definito, non lo si può considerare con certezza reato. Ne discende una terza conseguenza: l’eccessiva discrezionalità del giudice, considerata l’obbligatorietà dell’azione penale nel nostro ordinamento. Si finisce per assegnare all’arbitrio del giudice un potere coercitivo illimitato, che comprende anche il ricorso a mezzi invasivi come le intercettazioni o le misure cautelari».



Il filosofo ha ribadito che la Costituzione italiana consente agli omosessuali di esprimersi e di fare propaganda, ma permette anche di fare il contrario: «Questa legge non è un capitolo aggiuntivo nella storia dei diritti e delle libertà. E’ un capitolo aggiuntivo nella storia dell’anti-cristianesimo, e cioè del suicidio dell’Occidente. Uomini e donne, Iddio li creò. E per chi non è credente: uomini e donne, la natura li creò. E’ qui la lotta. Nel momento in cui si spazza via questa frase, la si sostituisce surrettiziamente con: indistinti li creò, in modo che ciascuno possa scegliere cosa diventare a proprio piacimento».

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